Il prefetto del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale: «Il tema migratorio è il 'sacramento' del magistero di Papa Francesco»
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«Non è stata una tragedia annunciata, ma una tragedia denunciata. Credo che sia ipocrita dire non è stato possibile dare una risposta.... No, non abbiamo saputo o voluto anticipare. Nella Chiesa, a cominciare da Papa Francesco, in tanti lo hanno sottolineato mille volte: non c'è nessuna sorpresa in queste vicende, sono cose previste e molto politiche. Oltre che tristissime». Così il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale e stretto collaboratore di papa Francesco, risponde in un'intervista a Vatican News sul tragico naufragio di migranti a Cutro, nel Crotonese.
Il gesuita Czerny, porporato canadese che si è a lungo occupato di migranti, a proposito dell'appello del Papa a fermare i trafficanti risponde che il problema è "anche" quello. «Credo però che il problema a monte sia una confusione, una incoerenza anche nella politica migratoria europea - spiega -. Questo, da una parte. Dall'altra, ci sono i trafficanti che sono furbi, impresari, e approfittano dell'incoerenza per far prosperare il loro business». Secondo il card. Czerny, «si può dire che il tema migratorio è il 'sacramento' del magistero di Papa Francesco. Questa problematica così concreta, così umana e anche così "santa" nel senso della sua grandissima importanza, lui ha cercato di comunicarla a tutti i fedeli e non solo».
«A tutti nel mondo il Papa ha fatto capire quanto è fondamentale la dignità della vita umana e la necessità di rispondere al nostro vicino - prosegue -. Lui ha reso rilevante il fenomeno migratorio, ha reso evidente la presenza di Gesù, della Santa Famiglia, fra coloro che fuggono. A tutti ha aperto la possibilità di rispondere - come cristiani e come uomini - con il suo insegnamento: accogliere, promuovere, proteggere e integrare».
E se queste quattro indicazioni del Papa, alla luce anche delle recenti tragedie, siano state comprese e recepite. «Certo - replica -, tutte le persone hanno capito ciò che il Papa ha detto, anche i responsabili di queste cosiddette tragedie che è piuttosto un crimine. Sono risultati di azioni politiche». «Attenzione, quindi, a non mescolare le due cose… - conclude Czerny - Le parole di Francesco arrivano a tutti, i credenti anzitutto, le persone che credono in Dio, nella vita, nella fraternità, nella casa comune. Costoro rispondono alle parole del Santo Padre, non cedono a un rifiuto crudele e inumano del prossimo».