È la più grande operazione compiuta negli ultimi venti anni e non nasce a caso. È il risultato di un progetto, di un’idea che avevo già in mente prima di arrivare qui a Catanzaro”. È sotto lo sguardo rigoroso del comandante generale dell’arma dei carabinieri, Tullio Del Sette, giunto questa mattina a Catanzaro in occasione degli arresti realizzati su tutto il territorio nazionale e in Germania, grazie al coordinamento della Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro, che Nicola Gratteri illustra il suo sogno. Quello di creare “una squadra, una struttura solida” non solo all’interno della Procura Catanzarese ma anche all’esterno. In collegamento dalla Germania vi è, infatti, Filippo Spiezia, anello di congiungimento per le attività investigative svolte Oltralpe e plastica dimostrazione dello sforzo compiuto congiuntamente ad Eurojust per raggiungere l’obiettivo.

 !banner!

 Lo sforzo investigativo

Sono stati oltre mille i carabinieri impiegati durante la notte e ancora intenti, durante lo svolgersi della conferenza stampa, a notificare provvedimenti o identificare arrestati. Un’operazione non a caso benedetta dalla stessa presenza del generale Del Sette. “Il primo a credere in questo progetto – ha garantito Nicola Gratteri – inviando i primi della classe non nei più bei posti d’Italia ma nelle zone di frontiera, in periferia. Un coraggio che ha motivato gli uomini per raggiungere il risultato di oggi. Un’indagine al contrasto della mafia da far studiare nelle scuole di polizia – ha incalzato ancora – e che va dritto al cuore del potere economico delle cosche”. “Qui – ha rimarcato poi il procuratore aggiunto Vincenzo Luberto – non siamo più di fronte ad attività di infiltrazione mafiosa ma ad una ‘ndrangheta che si immedesima nell’imprenditoria costruendo monopoli attraverso la carica intimidatoria”.

 

 

Settanta gli immobili sottoposti a sequestro e quattrocento le autovetture per un valore complessivo di cinquanta milioni di euro.

 

Luana Costa