L’ex presidente della storica associazione che da anni denuncia ritardi e pericolosità cita un articolo del Domani dell’infrastruttura stigmatizza gli ultimi passi falsi
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Appena 10 giorni fa l’ennesima protesta dei sindaci dell’Alto Jonio cosentino contro i ritardi che costellano il programma di realizzazione del terzo megalotto della Statale 106, tra Sibari e Roseto Capo Spulico. Una storia senza tempo ormai, alla quale ogni giorno si aggiungono nuovi capitoli, ma tutti uguali e tutti intrisi di promesse tradite e attese infinite.
Sulla vicenda interviene Fabio Pugliese, già presidente dell’associazione Basta vittime sulla strada statale 106 e autore di un libro inchiesta, Chi è Stato, su questa fondamentale quanto incompleta arteria di comunicazione calabrese. Pugliese cita l’articolo pubblicato sul Domani, il quotidiano diretto da Stefano Feltri, che riguarda proprio il progetto di ammodernamento del Megalotto 3.
«Nell'articolo - spiega Pugliese - si fa riferimento all'occupazione della sede Anas di Trebisacce, avvenuta nei giorni scorsi, da parte dei sindaci dell'alto Jonio cosentino che lamentano sull’Opera problematiche evidenti a tutti e che racconta chi è il "RUP" del progetto: l'ingegnere Silvio Canananella, che oltre ad essere addirittura "Responsabile Nuove Opere" per la Struttura Territoriale di Anas in Calabria è, appunto, anche Responsabile Unico del Procedimento per il Megalotto 3. Niente male per un dirigente di prima nomina».
«Ancor più inquietante - continua Pugliese citando l’articolo a firma di Daniele Martini - è quanto viene riportato nella parte finale dell'articolo del quotidiano nazionale: qui, infatti, viene specificato che la ministra del Partito Democratico Paola De Micheli ha erogato in anticipo alla Webuild "il 30% del valore delle costruzioni, cioè 288 milioni di euro" favorendo di fatto l'impresa visto e considerato che l'Anas, più sobriamente, aveva previsto nelle fasi propedeutiche alla firma del contratto, l'anticipo del 20 percento. Eppure, nonostante questo lauto anticipo, ad oggi non è stato neanche progettato un Campo Base, le operazioni propedeutiche all’avvio dei lavori non sono state concluse e, malgrado la propaganda del sottosegretario Cancelleri unita a quella di qualche suo vicino parlamentare incapace ed incompetente, il re è nudo e sotto questo cielo non si vede niente di concreto».
Pugliese ricorda inoltre che «nella finta inaugurazione del 19 maggio 2020 non furono mai consegnati i lavori al contraente generale: poiché quel verbale fu solo firmato con riserva».
«Questo implica che ancora oggi non abbiamo tempi certi per la realizzazione dell’Opera e questo certamente può determinare un aumento dei costi per la realizzazione del Progetto». Una situazione che incrina fortemente il racconto offerto della politica sulla realizzazione della mega opera.
«La responsabilità - prosegue Pugliese - è certamente ascrivibile alla sconsiderata gestione del Partito Democratico e del M5s. Quest’ultimo sul progetto non ha mai dimostrato una posizione favorevole e, ancora oggi, ha nell’alto Jonio diversi suoi rappresentanti che si dicono fortemente contrari alla sua realizzazione».