Nel documento si chiedono interventi e investimenti infrastrutturali urgenti nel tratto del comune di Cropani
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L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” comunica che in data odierna è stato inviato un documento al Prefetto di Catanzaro, al Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica e per conoscenza alla Segreteria del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla Direzione Generale per le Strade e le Autostrade e per la Vigilanza e la Sicurezza nelle Infrastrutture Stradali ed alla Direzione Generale per la Sicurezza Stradale dello stesso Ministero, alla Direzione Generale di Roma ed al Compartimento di Catanzaro di Anas SpA, al Comune di Cropani, alla Benemerita Arma dei Carabinieri ed alla Procura della Repubblica di Catanzaro.
Il documento è stato sottoscritto anche Associazioni di Cropani “La Masnada”, “Rotaract”, “1° Maggio”, “Giovanizziamo”, “Ginevra”, “Carrao in festa”, “Eutenia”, “Rangers del Meditteraneo”, Mitomania Band, ASD Amatori – Cropani, ASD Cuturella – Cropani, ANPI – Cropani, ARCI – Cropani, Lions Club – Cropani e Rotary Club – Cropani.
Nel documento le Associazioni richiedono interventi ed investimenti infrastrutturali urgenti sulla strada Statale 106, nel tratto compreso tra il Km 206 ed il Km 208 nel comune di Cropani. Secondo l’associazione, «sono diverse le criticità rilevate: accessi non autorizzati e fuori norma che devono essere messi in sicurezza, un fiume che puntualmente invade la carreggiata stradale in presenza di pioggia, mancanza di guardrail ed illuminazione carente e non funzionante».
Le Associazioni fanno presente nel documento che «queste criticità erano state già da tempo segnalate alle Istituzioni che però non hanno mai neanche risposto. Eppure, nel tratto considerato, sono diverse le vittime che purtroppo si sono avute. L’ultimo a perdere la vita, in ordine di tempo, è stato il giovane diciottenne Raffaele Gnutti il 10 agosto scorso».
Anche per questa ragione l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – è scritto nel documento - considera «la possibilità di costituirsi parte civile in sede penale nell’ambito del processo relativo alla morte» del ragazzo affinché «siano rilevate tutte, nessuna esclusa, le responsabilità che competono alle Istituzioni ed agli Enti» non trascurando l’ipotesi di «voler depositare la sentenza presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo» per fare di questa vicenda un «caso nazionale e comunitario».
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” fa valere il documento come diffida dal momento che non esclude eventuali nuove iniziative se non saranno assunti immediati interventi di messa in sicurezza del tratto considerato.
L’Associazione, infine, è «convinta di ottenere una immediata risposta delle Istituzioni e degli Enti responsabili con la certezza che è necessario intervenire con investimenti, interventi ed azioni che possano evitare che succeda ad altri quanto accaduto a Raffaele Gnutti ed alle altre tante, troppe vittime della S.S.106 a Cropani».