La giornalista del nostro Gruppo editoriale e corrispondente di Repubblica bersaglio di insulti e minacce per un articolo sui nostalgici del Ventennio candidati alle comunali di Reggio Calabria
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Insulti, minacce e squadrismo da tastiera contro Alessia Candito, giornalista del gruppo LaC e corrispondente di Repubblica, per un articolo su alcuni candidati di estrema destra alle amministrative in programma a Reggio Calabria. La violenta reazione non fa altro che mettere in luce l’indole irrimediabilmente fascista di alcuni commentatori che sui social hanno dato pieno sfogo alla loro frustrazione.
A guidare la “spedizione punitiva” è stato il segretario provinciale del Movimento sociale italiano di Reggio Calabria, Giuseppe Minnella, che ha scritto un post dai toni fortemente offensivi e diffamatori.
Ad Alessia massima solidarietà è stata espressa dai colleghi della redazione della testata regionale del nostro gruppo, LaCNews24.it, e delle testate locali, IlVibonese.it e IlReggino.it. In particolare, l’editore Domenico Maduli e il direttore editoriale Pasquale Motta, nel rimarcare la propria vicinanza alla professionista, hanno ribadito il pieno sostegno del Gruppo Diemmecom, anche per eventuali azioni legali da intraprendere.
Solidarietà alla professionista è arrivata anche dalla Federazione nazionale della stampa italiana, che «nel condividere la presa di posizione del comitato di redazione del quotidiano La Repubblica, si associa alla solidarietà espressa nei confronti della giornalista Alessia Candito, insultata e diffamata dagli squadristi da tastiera per aver fatto il suo dovere e raccontato la presenza di nostalgici del ventennio fascista in alcune delle liste depositate a Reggio Calabria».
«Le minacce - annunciano in una nota - Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi - saranno segnalate all'Osservatorio del Viminale, anche perché alcuni dei manganellatori sono facilmente identificabili e, dunque, immediatamente e doverosamente sanzionabili. Abbiamo infine anticipato ad Alessia Candito la nostra disponibilità ad essere 'parte civile' dalla parte sua, dei cronisti minacciati e della Costituzione».
«Un attacco vergognoso e diffamatorio», così l’ha definito l’Unci Calabria, che, schierandosi a fianco della giornalista insieme al Sindacato giornalisti della Calabria, condanna duramente il linguaggio e il contenuto delle frasi utilizzate da Minnella. «Il rappresentante del Msi, che è pure candidato a consigliere comunale (con una lista a sostegno di Angela Marcianò, ndr) – incalzano il presidente del Gruppo Cronisti della Calabria, Michele Albanese, il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Andrea Musmeci, e il rappresentante dell’Osservatorio nazionale sulla legalità, Lucio Musolino – , può anche non essere d’accordo con quanto scritto dalla giornalista, ma non può permettersi di offendere la collega su Facebook definendola “scribacchina”, “penna prezzolata”, “tossicodipendente i cui acidi hanno corroso la dentatura” e “amica dei mafiosi”».
Il post diffamatorio è stato successivamente rimosso, ma «l’attacco rimane grave, considerato anche che numerosi sono i commenti violenti contro la giornalista. Anche in Tribunale, l’Unci e il Sindacato Giornalisti della Calabria saranno al fianco di Alessia perché non è tollerabile che un politico aggredisca una giornalista in questo modo».
La sezione calabrese dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani e il Sindacato Giornalisti della Calabria chiedono, infine, alla candidata sindaco Angela Marcianò, sostenuta dal Movimento Sociale Italiano, di «prendere le distanze da quanto affermato da Giuseppe Minnella. O quantomeno di farci sapere se il pensiero del candidato a consigliere comunale rispecchia quello dell’intera coalizione che appoggia il suo progetto politico