Avrebbe manomesso e poi rimosso l’impianto di videosorveglianza dopo il ferimento dei due cognati a Portosalvo
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C’è un terzo indagato a seguito della sparatoria avvenuta martedì pomeriggio a Portosalvo. Si tratta di una persona – sulla cui identità gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo – nei cui confronti non è stato emesso provvedimento di fermo di indiziato di delitto e che si ritrova indagata a piede libero con l’accusa di aver manomesso e poi rimosso l’impianto di videosorveglianza, fra via Sant’Anna e via Roma a Portosalvo, dopo il ferimento dei due cognati 42enne Aldo Barbieri e Piero Perugini, entrambi di Pannaconi di Cessaniti.
Lo stesso indagato – favoreggiamento il reato ipotizzato nei suoi confronti – si è difeso dinanzi ai carabinieri sostenendo di aver rimosso il decoder quindici giorni prima per via di un guasto. Al contempo i carabinieri stanno cercando di fare piena luce sulla sparatoria. Secondo quanto sinora emerso, Aldo Barbieri e Pietro Perugino si sarebbero portati martedì pomeriggio nel panificio di Vincenzo Porretta, 47 anni, il quale sarebbe stato aggredito alle spalle.
In sua difesa sarebbe quindi intervenuto Antonio Ciliberto, 38 anni, di Vibo Valentia, dipendente del panificio di Porretta, che avrebbe preso la pistola su invito di Porretta per difendersi dall’aggressione. Cinque i colpi esplosi, tre dei quali hanno ferito Pietro Perugino ad entrambe le gambe, mentre Aldo Barbieri è stato raggiunto da un colpo alla gamba sinistra. Vincenzo Porretta e Antonio Ciliberto si trovano in stato di fermo di indiziato di delitto vergato dal pm della Procura di Vibo Valentia Maria Cecilia Rebecchi.