Reflui fognari e fanghi finivano poi in mare: le indagini dei carabinieri forestali sono partite anche dopo le numerose segnalazioni lungo le coste joniche catanzaresi
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È stato sequestrato dai carabinieri forestali il depuratore consortile, a servizio di numerosi comuni del basso jonio catanzarese, sito in località Pasquali del comune di Soverato. I militari del gruppo di Catanzaro hanno infatti accertato che dallo stesso erano illecitamente scaricati reflui fognari e liquami misti a fanghi, nel fosso Petrella, affluente del torrente Beltrame.
In seguito anche alle numerose segnalazioni circa la presenza di reflui lungo le coste del mar Jonio, sono state avviate le indagini. Fin da subito i carabinieri forestali hanno rilevato che all’interno dell’alveo del torrente Beltrame vi erano acque torbide con delle chiazze miste a fango di colore scuro e maleodoranti. Procedendo dalla foce del torrente Beltrame (tristemente noto per la tragedia del camping “Le Giare”), per circa due chilometri, i militari hanno riscontrato che i liquami e i fanghi provenivano dal fosso Petrella, nel cui alveo è autorizzato la scarico del depuratore consortile, sito nel comune di Soverato e che serve i comuni di Montepaone (comune capofila) di Montauro, Stalettì, Gasperina, Petrizzi e di parte del comune di Soverato.
Dal successivo accesso all’interno del depuratore, si è avuta contezza di un grave malfunzionamento dell’impianto, con ingenti quantitativi di fanghi che fuoriuscivano dallo scarico insieme alle acque reflue non depurate. A conclusione delle attività l’impianto è stato sequestrato e il responsabile della società appaltatrice delle gestione del depuratore consortile è stato deferito all’autorità giudiziaria, per violazione alle norme in materia ambientale e deturpamento di beni vincolati paesaggisticamente.