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Sarebbe stata incapace di intendere e di volere nell’atto di soffocare la figlioletta di sette mesi. È questo il risultato della perizia psichiatrica effettuata su Giovanna Leonetti effettuata da Sebastiano De Giorgi, direttore del dipartimento di Psichiatria di Lecce, e depositata dai legali della donna, Marcello Manna e Pierluigi Pugliese, nelle mani del giudice Alfredo Cosenza.
La biologa 37enne, accusata di omicidio volontario aggravato, ha trascorso un lungo periodo di degenza all’Annunziata di Cosenza e si trova al momento agli arresti domiciliari in una struttura sanitaria. Per lei, i titolari dell’inchiesta, il procuratore aggiunto Marisa Manzini e il sostituto Domenico Frascino, avevano chiesto la misura preventiva del carcere motivata dalla possibilità che la donna potesse commettere gesti autolesivi. Ora, il fascicolo passa in mano al giudice per le udienze preliminari, in attesa dell’udienza fissata per il prossimo 20 ottobre. La tragedia risale al 20 febbraio scorso.
Uccide la figlia di 7 mesi e tenta il suicidio: dramma a Cosenza
La giovane madre si trovava a casa della zia, in pieno centro di Cosenza, insieme alla figlia Marianna. Secondo quanto ricostruito dalla donna in sede di interrogatorio, all’ennesimo pianto della piccola, stremata dalle lunghe ore di veglia, le avrebbe premuto un cuscino fino a soffocarla.