Torna, ritorna. Poi per qualche tempo nessuno ne parla, ma nei periodi di magra eccolo lì che si riaffaccia alla discussione politica il buon, vecchio, ingombrante - seppur non esistente - Ponte sullo Stretto. L’ultimo a riportarlo in auge è il senatore di Forza Italia Marco Siclari: «Anziché pensare alle poltrone da dividersi tra Rai, Anas e Fs, ed alla politica degli annunci sulla Tav, il ministro Toninelli dica, una volta per tutte, qual è la volontà del suo Governo circa il completamento del corridoio Berlino-Palermo, con la realizzazione del Ponte sullo Stretto».

 

«Lo afferma, in una nota, il senatore di Forza Italia Marco Siclari. «La Sicilia - aggiunge Siclari - oltre ad essere isolata è desolata. Occorrono quattro ore di treno per attraversare tre chilometri di mare che con il ponte diventerebbero 3 minuti. Senza il ponte non ci sarà mai il completamento dell'alta velocità, né è possibile realizzare quell'accelerazione sul traffico merci su ferro per rendere più competitiva la catena logistica italiana e del Mediterraneo', come auspicato dal sottosegretario alle infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi».

 

I sindaci di Messina e Villa San Giovanni, così come le Regioni Calabria e Sicilia, si sono spesso pronunciati a favore dell'opera. Toninelli – incalza Siclari - ora si esponga. Noi abbiamo fatto il possibile, con la legge obiettivo del 2001, per realizzare il corridoio Berlino-Palermo, poi frenato dal Governo Monti che ha bloccato la realizzazione de Ponte. Cosa farà l'attuale esecutivo? Lascerà il Sud desolato e magari troverà altre scuse o proseguirà con i soliti slogan? Sposteranno altrove i fondi che erano destinati al Sud? Adesso la Salerno-Reggio Calabria è finita, non ci sono più scuse per rinviare l'opera. Basta chiacchiere, il ministro si pronunci». Ora si attende, ammesso che abbia letto le domande, che Toninelli, ministro ai trasporti e alle infrastrutture, risponda tempestivamente alle domande del senatore Siclari.