Si frattura il piede e la “ingessano” col cartone. Al pronto soccorso di Soveria Mannelli mancano i materiali per immobilizzare un arto e così prevale l’arte dell’arrangiarsi
I mezzi con i quali i medici e i sanitari del pronto soccorso di Soveria Mannelli sono costretti a lavorare ricordano gli ospedali da campo. Ieri la signora Rossella l’ha sperimentato sulla propria pelle.


È martedì sera. «Forse il giorno sbagliato per farsi male», ci racconta sarcasticamente a LaC Radio cafè. Manca il personale specializzato e siccome in pronto soccorso non sono disponibili forniture di materiali come garze, gesso e tutori, al personale, in evidente imbarazzo, non resta che lavorare in emergenza. Così al posto della classica ingessatura prevista per i casi di frattura al collo del piede, la sfortunata paziente si deve accontentare di un’immobilizzazione di fortuna con un pezzo di cartone piegato.

 

 

 

Le viene consigliato di pazientare e sopportare il dolore fino all’indomani, quando dovrà recarsi al presidio ospedaliero di Lamezia Terme, distante ben 35 km, per ricevere le adeguate cure.
Stamattina buone notizie. A Lamezia l’ingessatura “vera” c’è e viene applicata. Passato il momento di indignazione e rabbia condiviso anche sui social, adesso a Rossella e al marito resta solo un dubbio: la fattura di questo “non servizio” sarà indigesta quanto l’esperienza?