Un fine settimana in sella a una bici alla scoperta di una regione e delle sue bellezze per educare al corretto comportamento stradale. Avrebbe dovuto essere questo lo scopo del viaggio a Diamante della “Fondazione Michele Scarponi”, onlus con finalità di solidarietà sociale nata in provincia di Ancona in ricordo dell’omonimo ciclista professionista scomparso il 22 aprile del 2017 travolto da un furgone.


Avrebbe. Perché, in realtà, i membri dell’associazione hanno, sì, visitato la splendida cittadina tirrenica e «pedalato coi bambini su un lungomare stupendo in quella che è la terra dei cedri», come scritto sulla pagina Facebook della fondazione stessa, ma hanno anche partecipato a un dibattito sulla mobilità. E proprio qui sarebbe accaduto qualcosa di poco piacevole.


Stando a quanto riportato sulla pagina social, il sindaco della città, Gaetano Sollazzo «aprendo il convegno sulla mobilità, ha tenuto ad avvertire i presenti che lui è affetto da una grave malattia e ci ha lasciati in fretta, senza aver perso un secondo, correndo a casa e abbandonando il dibattito ancor prima che iniziasse». In realtà, fin qui non ci sarebbe nulla di grave, il primo cittadino non sarebbe stato in gran forma, meglio rientrare a casa. Peccato che il post continui svelando anche la natura della patologia: «Ah! La sua malattia, ha precisato, si chiama Juventus...E noi abbiamo fatto 600 km per vederne gli effetti letali».


Il post termina poi con una domanda ben precisa: «Quando cambierà questo paese?», si chiedono i membri di una fondazione che ha come scopo l’educazione stradale, si rivolge soprattutto ai più piccoli e ha percorso 600 chilometri per portare il proprio messaggio anche nella nostra regione.