Associazione a delinquere, truffa, abuso d'ufficio e turbativa di incanti compiuti in periodi diversi, comunque compresi tra il 2005 al 2009. Al termine della requisitoria il pm oggi davanti al gup del Tribunale di Catanzaro Assunta Maiore, ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per 13 imputati per illeciti nel settore scolastico. Si tratta di Luigi Leone, di Catanzaro, dirigente facente funzioni dell'Ufficio scolastico regionale; Giuseppe Leone, di Catanzaro, imprenditore; Paolo Lodari, di Catanzaro, legale rappresentante della ditta individuale "The Brain Hardware"; Mario Paone, di Catanzaro, imprenditore; Carmela Rotella, di Catanzaro, legale rappresentante della Caro System snc; Francesco Scarpino, di Catanzaro, titolare dell'omonima ditta individuale; Francesco Mercurio, di Catanzaro, direttore dell'Ufficio scolastico regionale; Rocco Bono, di Taurianova, dell'istituto tecnico Donegani di Crotone; Carmela Contrino, di Isola Capo Rizzuto, dirigente scolastico del secondo circolo Wojtyla di Isola Capo Rizzuto; Luigi Grimaldi, di Mesoraca, dirigente scolastico dell'istituto professionale di Cotronei; Francesco Priolo, dirigente dell'istituto per geometri Petrucci di Catanzaro, di Reggio Calabria; Serafina Scerra, di Crotone, dirigente del Polo scolastico di Cutro; Giuseppe Carrà, di Limbadi, dirigente dell'istituto tecnico per geometri Berto. Stralciata per questioni formali la posizione di Antonio Papalia, di Bonifati, dirigente del liceo classico di Praia a Mare, per il quale l'udienza preliminare riprenderà il 17 settembre. L'inchiesta avviata dalla Procura di Crotone nel 2009  aveva  portato alla luce l'esistenza di un asserito sistema fraudolento attraverso il quale il dirigente del Centro servizi amministrativi di Crotone (Csa), Luigi Leone,catanzarese d'adozione, avrebbe fatto confluire ingenti somme di denaro pubblico in favore del figlio. Secondo l'accusa tutti gliacquisti di materiale informatico o d'ufficio, di arredi o di cancelleria, sarebbero stati effettuati dai dirigenti di numerosi istituti scolastici del Crotonese in due delle società delle quali era titolare Giuseppe Leone, figlio del coordinatore del Csa. Nel 2010 l'indagine, nell'ambito della quale era spuntata anche l'ombra della massoneria, visto che nel corso di alcune perquisizioni sono stati trovati grembiuli, cappucci, collari e una lista di nomi legati ad una loggia, si è allargata a macchia d'olio estendendosi in tutte le province della Calabria. Nessuna esclusa. "Il sistema era così radicato da consentire a dirigenti scolastici di aggiudicare le gare,- si legge nell'avviso di conclusione delle indagini  vergato dal magistrato Pierpaolo Bruni- sempre nei confronti dell'impresa di Giuseppe Leone, pur in presenza di offerte più vantaggiose per la Pubblica amministrazione, anche in forza del vincolo associativo e della partecipazione a logge massoniche i cui componenti hanno posto in essere attività diretta ad interferire sull'esercizio di Pubbliche amministrazioni". Lo stesso tipo di comportamento sarebbe stato adottato, dagli altri indagati e in tempi diversi, ed in particolare dal dirigente del Polo scolastico di Cutro, Serafina Scerra; Francesco Priolo, preside pro tempore dell'Istituto statale per geometri "R. Petrucci"; Antonio Papalia e Giuseppe Carrà, in qualità rispettivamente di dirigenti del Liceo classico di Praia a mare e dell'Istituto tecnico per geometri di Vibo. Tutto, ipotizza il pm Bruni, nel nome dei Leone. Tutto deciso prima per foraggiare le imprese gradite.

Gabriella Passariello