No alle liste dei prof 'no vax', perché «non è consentita la verifica diretta delle scelte vaccinali e della condizione sanitaria da parte dei dirigenti scolastici: devono limitarsi a verificare il possesso di una certificazione valida». Lo afferma il garante per la Protezione dei dati personali Pasquale Stanzione, in un'intervista a 'Repubblica' in merito all'ipotesi che le scuole possano avere gli elenchi dei 'prof' vaccinati.

«Questa soluzione solleva più d’una perplessità, non solo in termini di privacy ma anche di ragionevolezza della misura. In tal modo, ad esempio, non si potrebbe accertare se un vaccinato nel frattempo si è contagiato, vanificando il senso del Green Pass. E per quanto riguarda i certificati di esenzione, servono cautele per evitare la rivelazione di dati sanitari e patologie» spiega.

Ipotesi autocertificazione

Quanto poi all'ipotesi del sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso di un'autocertificazione per controllare i green pass, Stanzione afferma: «Anche in questo caso, questa forma di attestazione non è attualmente prevista dalla normativa vigente. Se venisse introdotta per legge, ci si dovrebbe comunque limitare alla sola certificazione dell’assenza di condizioni che impediscono l’ingresso a scuola, senza riferimento a dati ulteriori».

La situazione in Calabria

E in Calabria ci sarà da attendere il primo settembre per avere qualche certezza in più sul numero effettivo di personale scolastico vaccinato. Per ora si brancola nel buio imposto dall'Ufficio scolastico regionale che più volte si è opposto al rilascio degli elenchi proprio per ragioni di privacy e che ha nei fatti impedito l'incrocio dei dati disponibili sulla piattaforma telematica.

In Calabria le percentuali sono ancora piuttosto basse, su una platea di 46.350 persone attive nelle scuole solo in 30.772 hanno completato il ciclo vaccinale (il 66%) e in 32.472 hanno ricevuto solo la prima dose portando così la percentuale al 73,2%. Dall'assessorato all'Istruzione si conferma che si tratta ancora di cifre del tutto incomplete e che in molti potrebbero essersi sottoposti alla vaccinazione senza però figurare negli elenchi ufficiali.

Green pass in azienda

Sull'estensione del Green Pass anche al lavoro in azienda il garante per la Protezione dei dati personali Pasquale Stanzione, avverte: «Ogni contesto è diverso e necessita di cautele modulate sulle relative peculiarità. Ciò che va comunque evitato sono le discriminazioni in base alle scelte vaccinali e l’indebita conoscenza, da parte di soggetti non legittimati, dei dati sanitari degli interessati».