La vicenda in una scuola media a Cosenza. Il giudice ha inflitto la pena di due mesi di reclusione per abuso dei mezzi di correzione
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Nel marzo del 2016, utilizzando una penna biro, aveva scritto sulla fronte di un alunno di scuola media, la parola da utilizzare per la corretta soluzione di un esercizio di inglese, umiliando il ragazzo davanti a tutta la classe. Per l’insegnante di lingua, in servizio nell’hinterland cosentino, è arrivata adesso la condanna in primo grado, con pena sospesa, a due mesi di reclusione per abuso dei mezzi di correzione, oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni per la parte civile. I genitori, rappresentati in aula dagli avvocati Linda Sena e Gianfrancesco Vetere, avevano immediatamente sporto denuncia. Non è noto se a carico dell’insegnante sia stato avviato anche un procedimento disciplinare.