«Misure attuali più che sufficienti per la signora Scarpulla soprattutto ora che tutte le persone che hanno attentato alla sua vita e a quella dei suoi familiari sono in carcere». Non usa mezzi termini il procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri nell’intervista rilasciata a Giuseppe Laratta a margine della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli dell’operazione Hermes scattata questa mattina a Crotone. Gratteri sostiene e porta avanti dunque la linea della Prefettura di Vibo Valentia ribadita in più occasioni dopo le polemiche sollevate dalla madre di Matteo Vinci, il giovane ucciso da un’autobomba a Limbadi, e dal suo legale Giuseppe De Pace sulla necessità di assegnare la scorta alla signora.

 


Diversa la posizione invece di Rifondazione comunista che in una missiva indirizzata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiede un intervento forte dello Stato «affinché alla signora Scarpulla e al marito, ritenuti ormai un riferimento ed un esempio positivo per tanti calabresi, sia assicurata la necessaria protezione e sia garantita la possibilità di vivere liberamente la loro vita. Inoltre – si legge ancora - si ritiene che anche ai funerali di Matteo Vinci lo Stato a Limbadi dovrebbe dare dei segnali forti, a titolo di una qualche forma di riparazione, evidentemente impossibile da realizzare appieno rispetto alla gravità dell’accaduto, possibilmente con una sua presenza diretta e, comunque, dichiarandoli funerali di Stato».


Intanto è stata fissata la data dei funerali di Matteo Vinci che si svolgeranno sabato 14 luglio nella piazza di Limbadi secondo il rito civile.