Dalila Nesci non accetta il guanto di sfida di un confronto televisivo che gli ha lanciato Saverio Greco, amministratore unico dell’omonimo gruppo che opera nel settore della Sanità, il quale questa mattina aveva replicato a muso duro alle recenti dichiarazioni della parlamentare del M5s, ventilando l’ipotesi di una querela.

 


«Saverio Greco sostiene che ho danneggiato la sua azienda - controreplica Nesci -, perciò non vedo perché debba accettarne l'offerta di perdono subordinata a un confronto televisivo. Gli ricordo che egli non è ministro e non ha responsabilità politiche sulla gestione della Sanità, benché abbia soldi e appaia in rapporti con big nazionali del Pd e di Ap. Vada in Procura e in Tribunale, ma lo faccia sul serio e senza perdere altro tempo».

 


La deputata, che è capogruppo nella Commissione parlamentare sulla Sanità, ha dunque rispedito al mittente l’invito a confrontarsi pubblicamente sulla recente revoca della delibera con cui l'Azienda ospedaliera di Cosenza aveva assegnato il servizio di interruzione volontaria di gravidanza chirurgica all'azienda “iGreco”. Marcia indietro che, secondo Nesci, scaturisce proprio dalle sue denunce sulle presunte irregolarità che avevano determinato, in un primo momento, il via libera alle interruzioni di gravidanza nella struttura privata accreditata.


«I fatti contestati – sottolinea la parlamentare 5stelle – devono finire all'attenzione della Procura della Repubblica, del Parlamento e del Governo, il che farò a breve, come sempre carte alla mano. Non mi spaventarono le grandi banche quando con un disegno di legge proposi una commissione d'inchiesta sui crimini bancari, oggi insediata, sicché non mi smuove alcuna forma di intimidazione».