Le operazioni di ripristino sono durate due ore, durante le quali molti viaggiatori hanno accusato dei malori
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Nel tardo pomeriggio di oggi, introno alle 18:15, sul teno regionale proveniente da Reggio Calabria si è scatenato il panico a causa di un principio d'incendio, quando il convoglio era in dirittura d'arrivo alla fermata di Scalea. Secondo i testimoni, dopo aver fatto tappa alla stazione di Marcellina-Verbicaro-Orsomarso, ricadente nel territorio di Santa Maria del Cedro, il treno si sarebbe fermato improvvisamente e apparentemente senza motivo. Il personale incaricato, nonostante il buio totale a bordo, ha successivamente intimato ai passeggeri di spostarsi nelle carrozze alle due estremità, circostanza che lascia ipotizzare che il guasto si sia manifestato in uno scomparto centrale. Immediatamente sono stati allertati i vigili del fuoco, che grazie al loro intervento hanno evitato il peggio.
Malori tra i passeggeri
Le operazioni di ripristino hanno necessitato di oltre due ore d'attesa e alcuni viaggiatori, a cui è stato imposto il divieto di lasciato il convoglio, hanno accusato dei malori, legati per lo più allo spavento. Il convoglio ha poi ripreso a camminare sulle rotaie molto lentamente e si è fermato alla stazione di Scalea, dove ad attendere i malcapitati passeggeri c'erano amici e parenti in preda all'ansia.
«Mezzi di trasporto come nel Medioevo»
Una volta al sicuro, i pendolari hanno espresso tutta la rabbia e l'indignazione per quanto accaduto. «Al nord pensano ai treni ad alta velocità - dice uno di loro- mentre qui in Calabria si rischia di morire su un regionale per un banale guasto. Sembra di stare nel Medioevo». Gli fa eco un altro: «Non è la prima volta che accade negli ultimi tempi, purtroppo. I treni calabresi non sono sicuri, per non parlare delle strade, gli aeroporti poi non esistono o non funzionano. Di questo passo saremo costretti a viaggiare a piedi, molto meglio». Poi è la volta di un madre: «Mio figlio su quel treno si è sentito male, gli mancava il respiro e non lo hanno fatto scendere. Io non lo so cos'è successo, non lo so ancora, ma so che questo episodio va denunciato. Paghiamo il biglietto regolarmente, tutti i santi giorni, e mio figlio ha il diritto di viaggiare su un mezzo di trasporto sicuro». Poi c'è anche chi nonostante lo spavento, trova la forza di vedere il lato positivo della vicenda: «Ci è andata anche piuttosto bene, se avessimo percorso ancora qualche chilometro, quattro o cinque al massimo, ci saremmo fermati nel bel mezzo della lunghissima galleria che unisce il tratto ferroviario tra Scalea e Praia a Mare. Non so se i vigili del fuoco sarebbero potuti intervenire in tempo e a quest'ora staremmo raccontando forse l'ennesimo dramma che si poteva evitare».