Le accuse: associazione a delinquere di tipo mafioso, porto e detenzione illegale di armi, estorsione, danneggiamento aggravato, tutti aggravati dalle metodologie mafiose
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I Carabinieri, con l’ausilio di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, della Compagnia Speciale e di unità cinofile del G.O.C. di Vibo Valentia, in esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Ufficio G.I.P.-G.U.P., hanno tratto in arresto sette persone, tutti già noti alle forze del’ordine e ritenuti vicini alla cosca di 'ndrangheta Piromalli, operante nel territorio di Gioia Tauro, con ramificazioni in tutta la “Piana” ed in altre regioni del Nord-Italia.
Le accuse - Gli indagati sono gravemente indiziati, a vario titolo, per i reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, porto e detenzione illegale di armi, estorsione, danneggiamento aggravato, tutti aggravati dalle metodologie mafiose.
Le indagini - L’articolata attività d’indagine, che ha beneficiato anche del contributo di alcuni collaboratori, ha consentito di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza in ordine all’appartenenza degli indagati ad un’associazione di tipo ‘ndranghetista finalizzata, avvalendosi della forza di intimidazione che scaturiva dal vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà, allo sfruttamento delle risorse economiche del territorio attraverso o la partecipazione alle stesse, acquisendone direttamente o indirettamente – tramite intestazioni fittizie – la gestione e/o il controllo, ovvero con la riscossione di somme di denaro a titolo di compendio estorsivo.
L’attività ha permesso, infatti, di documentare numerosi episodi estorsivi, consumati e tentati, nonché alcuni danneggiamenti seguiti da incendio o perpetrati mediante l’esplosione di colpi d’arma da fuoco, effettuati nel medesimo contesto a scopo intimidatorio in danno degli operatori economici.
Il ruolo del medico - Rilevante la posizione di un medico di Polistena Elio De Leo, il quale al fine di favorire gli affiliati alle organizzazioni malavitose del territorio, approfittando del proprio ruolo e posizione, redigeva certificazioni mediche attestanti falsamente lo stato di incompatibilità col regime carcerario di molti affiliati, dichiarandoli alcool/tossicodipendenti.
I nomi degli arrestati:
Guerrisi Biagio, di anni 51;
Stillitano Rocco Ivan, di anni 52;
Stillitano Giuseppe, di anni 22, figlio di Rocco Ivan;
Omagnosi Cosimo, di anni 55;
De Leo Elio, di anni 59;
Esposito Antonio, di anni 39.
Tutti gli arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Palmi (RC).