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“Problematica continua ad essere la gestione dei soggetti più vulnerabili, come le donne e i minori che giungono senza essere accompagnati da chi può prendersi cura di loro.” – dichiara Laura Ferrara, Deputata europea del M5S – “Sarebbero 314 i migranti soccorsi nel Canale di Sicilia e sbarcati a Crotone, provenienti anche da Libia e Siria. Tra questi vi sarebbero 107 minori stranieri non accompagnati e il Comune di Crotone avrebbe curato l’accoglienza di 86 di loro. La chiusura della rotta balcanica, a seguito dell’accordo Ue-Turchia, potrebbe aggravare la situazione degli sbarchi che ultimamente hanno ripreso a verificarsi nelle nostre regioni meridionali. Solo nel territorio Crotonese esistono, secondo le notizie avute dalla Prefettura, otto strutture, piú tre centri SPRAR, destinati all’accoglienza dei minori. Dall’ultimo report diffuso dalla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, emerge come sia la Calabria la terza Regione d’Italia ad accogliere più minori non accompagnati: 912.
Un altro numero inquietante viene confermato sull’irreperibilità, troppi sono gli allontanamenti dei minori stranieri dalle strutture di accoglienza senza lasciare alcuna traccia: ben 4.769 su 11.557 a livello nazionale, ma il problema investe altri Stati europei. Molti di loro cercano di raggiungere i familiari o le comunità di appartenenza in altri Stati membri ma come avevamo già denunciato in una interrogazione presentata alla Commissione europea, altri minori diventano vittime della tratta di esseri umani, dello sfruttamento sessuale e lavorativo, del traffico di organi e di abusi di ogni sorta. Non é da sottovalutare il numero, attualmente indefinito ma non basso, di cittadini stranieri che si dichiarano minori senza esserlo, al fine di ottenere maggiori diritti e minori responsabilità, così come il rischio di un vero e proprio business per alcuni centri, in quanto i fondi destinati ai minori sono maggiori di quelli destinati agli adulti. C’è ancora molto da fare sul sistema di protezione, soprattutto per quanto riguarda le nomine dei tutori volontari che devono assumersi la responsabilità di assistere il minore all'arrivo e di rappresentarlo dinanzi alle autorità nel corso di tutti i procedimenti in cui vengono coinvolti. Pur essendo obbligatoria l’apertura della tutela, individuare soggetti adeguati e disposti a farlo volontariamente in tempi immediati, rappresenta uno dei problemi che spesso ostacola l’esercizio dei diritti riconosciuti a questa categoria di soggetti particolarmente vulnerabili. Ci sono frequenti casi –conclude Laura Ferrara - in cui una sola persona si ritrova ad essere nominata tutore di 50 o più minori: una situazione inaccettabile”.