In un esposto al procuratore il parlamentare del M5s sottoliena la carenza cronica di personale sanitario e paventa la configurazione di reati
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«L’unità nazionale contro il coronavirus richiesta e promossa dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, va accompagnata dalla massima responsabilità da parte di chiunque eserciti poteri pubblici». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità, che ha presentato un esposto al procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, chiedendo che «siano accertati i fatti e le eventuali responsabilità penali ove in Calabria vi fossero problemi di incapacità o inadeguatezza di assistenza sanitaria di persone affette da Coronavirus e danni conseguenti alle medesime».
Nell’esposto, il parlamentare del Movimento 5 Stelle ha riassunto le recenti dichiarazioni del direttore generale del dipartimento regionale Tutela della salute, Antonio Belcastro, secondo cui in Calabria i posti letto sono sufficienti, anche alla luce del fatto che per l’80 per cento dei casi tale patologia evolve come una semplice normale influenza, per il 15 si risolve con qualche ausilio e solo per il 5 vi è bisogno di cure intensive.
A Gratteri, Sapia ha scritto che «da notizie ricevute da fonti attendibili, i posti letto effettivi di terapia intensiva sono in Calabria 101, a fronte di una carenza di personale sanitario più volte dal sottoscritto, insieme alla collega deputata Dalila Nesci, rappresentata in parlamento e alle istituzioni di competenza, rispetto alla quale le 493 assunzioni da ultimo previste dai commissari alla Sanità calabrese sono del tutto insufficienti a garantire il diritto alla salute dei cittadini e non consentono di organizzare i turni di lavoro secondo quanto richiesto, in ordine ai riposi obbligatori, dalla Legge numero 161/2014».
Il deputato M5s prosegue affermando che, allo stato di cose, in caso di emergenza la Calabria è del tutto scoperta: grave la carenza cronica di personale, atteso che il diritto alla salute è preminente rispetto agli equilibri di bilancio.
«Ognuno per la sua competenza specifica, si assumerà le proprie responsabilità – ha concluso Sapia – ove, nonostante le doverose misure governative di contenimento dei contagi da coronavirus, si dovessero verificare difficoltà di assistenza sanitaria in Calabria, tali da determinare decessi altrimenti evitabili».