Centoventi giorni di tempo per decidere sulla "vita" o sulla "morte" dei nove commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. È così che il governatore, Roberto Occhiuto, spera di uscire dall'impasse prodotta dalla sua nomina a commissario ad acta nell'alveo del precedente decreto Calabria. Al momento non c'è alcuna decadenza automatica o possibilità di rimozione immediata dei vertici non da lui nominati, così il presidente e nuovo commissario ad acta della Sanità calabrese tenta di spianarsi la strada attraverso una modifica al precedente decreto Calabria, promuovendo attraverso i parlamentari di Forza Italia (Mangialavori, Caligiuri e Siclari) l'approvazione di un emendamento al decreto Fiscale attualmente all'esame del Senato.

L'iter legislativo

Il provvedimento dovrà essere varato entro il 21 dicembre e a partire da quella data Roberto Occhiuto potrebbe, quindi, avere già in mano lo strumento per rimuovere, confermare, sostituire i nove commissari nominati alla guida delle aziende sanitarie e ospedaliere dal predecessore, Guido Longo. La previsione è contenuta nell'emendamento che attribuisce ancora maggiori poteri al commissari ad acta: ad esempio, la facoltà di avocare a sé atti del dipartimento Tutela della Salute o delle aziende, assegnare - anche in posizione di sovraordinazione - personale della struttura commissariale e anche in materia di appalti o forniture può intervenire in urgenza e in deroga alle norme vigenti.

Sul decreto Calabria profili di incostituzionalità

In linea teorica, l'intervento di modifica normativa sarebbe dovuto servire unicamente a sanare il vulnus aperto dalla sentenza della Consulta che aveva ritenuto in parte viziata da profili di incostituzionalità il decreto Calabria bis. In particolare, nell'istituzione di un team di supporto alla struttura commissariale che nella prima versione sarebbe dovuto essere reperita tra personale della Cittadella. L'emendamento capovolge la previsione e fissa il reclutamento di venti unità attraverso procedure rapide ma trasparenti oltre alla possibilità di acquisire la disponibilità di ulteriori cinque esperti o consulenti nominati su base fiduciaria

Finalmente il piano Covid

Al netto delle agevolazioni però sono diversi anche gli oneri che gravano in capo al commissario ad acta: in primo luogo, la predisposizione - entro 6 mesi dall'assunzione dell'incarico - di un nuovo piano di rientro, del programma operativo e del programma operativo per la gestione dell'emergenza Covid con il potenziamento dei reparti di terapia intensiva e sub intensiva e della rete dell'emergenza urgenza. Entrambi i piani non sono mai stati approvati dai predecessori, tant'è che la Calabria ne è ancora sprovvista. È poi chiamato ad approvare il piano triennale straordinario di interventi di edilizia sanitaria.

La decadenza

Ancora più stringenti si fanno infine le maglie dei controlli sui commissari straordinari indivduati alla guida delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi, i quali entro 60 giorni dalla nomina o 30 dalla conferma dovranno aggiornare gli atti aziendali e produrre relazioni sulla stato economico finanziario degli enti. Se la documentazione prodotta sarà parziale o incompleta, il commissario ad acta ha facoltà di diffidare i vertici delle aziende ad adempiere entro quindici giorni e se anche questi termini non saranno rispettati scatterà la decadenza automatica. Ovviamente, si tratta solo e per il momento di un emendamento che potrebbe subire siccessive modifiche prima della sua definitiva approvazione ed entrata in vigore.