Necessita di un parziale restyling strutturale, ma quello di San Giovanni in Fiore non è un ospedale che cade a pezzi. Soprattutto ha bisogno di apparecchiature più moderne ed efficienti per la diagnostica, in sostituzione di quelle in dotazione ormai obsolete. Le risorse non mancano: sono disponibili sei milioni di euro messi sul piatto dalla Regione.

Carenza di personale

La sfida più impegnativa però, è quella del personale. La carenza di organico è il principale ostacolo da superare per il rilancio del presidio di montagna, punto di riferimento sanitario per un vasto comprensorio notevolmente distante, sotto il profilo orografico e per tempistiche di percorrenza, dall’Hub di Cosenza e dallo spoke di Crotone. Tenendo conto anche delle condizioni in cui versano le infrastrutture stradali e degli inverni rigidi, con la formazione di ghiaccio che può compromettere un rapido trasporto su gomma verso altri più attrezzati ospedali in caso di emergenza.

L'impegno del sottosegretario

Tra le mura del nosocomio della Sila ha fatto tappa il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa, impegnato in una due giorni di incontri istituzionali in Calabria. Dopo un confronto con il presidente della Regione Roberto Occhiuto alla Cittadella, l’esponente di Governo, con la sua visita nell’ospedale di San Giovanni in Fiore, ha così tenuto fede agli impegni assunti con il deputato Francesco Sapia, che nelle scorse settimane attraverso una interpellanza parlamentare aveva sollevato in aula le diverse problematiche della struttura, e della sindaca Rosaria Succurro, convinta che per frenare lo spopolamento ma anche per costruire un sistema turistico funzionale in tutto il comprensorio, progetto su cui l’amministratrice sta puntando molto fin dal proprio insediamento, occorrono certezze pure sul piano della erogazione delle cure.

Incentivi per chi sceglie ospedali di aree disagiate

Accompagnato da Ercole Cosentino, direttore dello spoke Cetraro-Paola, cui l’ospedale di San Giovanni in Fiore afferisce, e dal direttore sanitario Antonio Nicoletti, oltre che dagli amministratori locali, Andrea Costa ha visitato reparti e sale operatorie. Chirurgia, cardiologia, oncologia le principali branche presenti, il cui personale si arrangia come può perché insufficiente. «Quello della carenza di figure specialistiche è un problema diffuso in tutto il Paese e deriva da anni di tagli delle risorse e di insufficienti percorsi di formazione e specializzazione – ha ricordato il Sottosegretario – E però dobbiamo creare anche un meccanismo di incentivi affinché strutture come queste possano diventare più attrattive».

Un ampio bacino di popolazione

«Per troppo tempo in sanità ci siamo basati su numeri e parametri. Quando parliamo di diritto alla salute dei cittadini dobbiamo sforzarci di uscire da questa logica: il Paese non è solo grandi centri urbani. Al contrario, è soprattutto costituito da un vasto entroterra in cui è prioritario garantire servizi di qualità anche per alleggerire la pressione sui grandi ospedali, derivante proprio dalla mancanza di un efficace filtro territoriale». Il bacino dei potenziali utenti dell’ospedale di San Giovanni in Fiore è di circa trentamila unità, destinato a crescere con il flusso dei turisti, per fortuna in crescita grazie alla valorizzazione dei beni paesaggistici e culturali presenti in zona.

Garantire una pronta risposta

«Vi sono nelle immediate vicinanze, impianti sciistici, attività escursionistiche e di svago – ha ricordato la sindaca Rosaria Succurro – In caso di malaugurati incidenti dobbiamo essere in grado di dare una pronta risposta. Sei milioni di euro sono una cifra considerevole, ma non bastano se non verrà potenziata la pianta organica. Migliorare i servizi è una priorità. Sono convinta però che il lavoro di squadra intrapreso porterà presto a risultati concreti e visibili».

Il diritto di vivere in montagna

«Ho proposto in Parlamento l’allestimento di un tavolo con tutte le forze politiche per riaffermare il diritto di vivere in montagna – ha chiosato Francesco Sapia – Chi abita questi luoghi non deve avere meno servizi. Altrimenti assisteremo anche nei prossimi anni ad un costante fenomeno di abbandono ed alla inesorabile scomparsa di intere comunità». La visita del Sottosegretario Andrea Costa è poi proseguita all'ospedale Sant'Angelo di Acri.