Nel mondo greco il vino era considerato un dono degli dei. La vendemmia era un rito al quale si partecipava con uno spirito di gioia. Ed era concepita in modo diverso da tutte le altre attività agricole.

La vendemmia era una festa: nei vigneti si riunivano tutte le generazioni di una famiglia, dai più anziani ai bambini, uomini e donne insieme, amici e conoscenti.
Dopo la raccolta seguiva un ricco e abbondante banchetto. Una festa per tutti, per l’appunto.

L’anno scolastico dell’Istituto di istruzione superiore Leonardo da Vinci, di San Giovanni in Fiore, è iniziato proprio con la vendemmia, alla quale hanno attivamente partecipato gli allievi del 1º-2º e 5º anno dell’ Istituto agrario.

L'attività didattica della vendemmia e vinificazione si è svolta presso la storica azienda agraria sita in località “Palla Palla”, uno dei primi istituti agrari della Calabria.
Il neo dirigente scolastico, Pasquale Succurro, ha voluto che i ragazzi cominciassero dalla terra, dai suoi prodotti naturali, dalla sua valorizzazione.

Le varietà di vite coltivate in via sperimentale essendo l'azienda agraria allocata in alta montagna, sono: Müller, Pinot nero, Chardonnay.

Visibile era la curiosità e l’interesse soprattutto dei ragazzi dei primi anni scolastici, che probabilmente una vendemmia non l’avevano mai vista prima: curiosità, interesse e anche un pizzico di commozione per qualcosa che appartiene ad una storia millenaria e che ancora oggi ha un presente e un futuro importante. Futuro nel quale gli studenti saranno chiamati a svolgere un ruolo ed una funzione di primo piano.

Commossa certamente la giovane allieva Flavia Murgia che ha raccolto il primo grappolo di uva bianca della vendemmia 2021. Flavia ha così finito per essere un simbolo per un nuovo futuro, che nel dopo Covid tutti sperano possa ridare fiducia proprio agli studenti, dopo un lungo periodo di didattica a distanza.

I docenti che hanno partecipato all'attività didattica sono stati i proff. Francesco Scalise e Salvatore Cornicello, affiancati dai docenti accompagnatori proff. Giuseppe Nicastro, Maria Nicoletti, Antonio Serra, Costanza Gallo, con il personale Ata rappresentato da Pasquale Friio e Domenico Fratto.

Tutti hanno inteso confermare con la loro presenza attiva, come l'azienda didattica rappresenti una risorsa indispensabile per l'Istituto di istruzione superiore, essendo una palestra didattica e uno splendido laboratorio all’aperto, fatto da diversi ettari di terreno agricolo nel cuore della Sila.

Il preside Succurro e la neo dirigente dei Servizi generali e amministrativi, Maria Chillino, puntano molto sul rilancio del ‘Leonardo da Vinci’ in tutti i suoi corsi di studio a carattere tecnico e professionale. Indubbiamente una possibilità importante per i ragazzi di trovare un’occupazione stabile, con la prospettiva di un futuro da vivere nella nostra terra.

E c’è un ragazzo della 5ª classe dell’Agrario che mentre andiamo via, con una voce bassa ci dice: «Sono momenti molto belli questi. Quando ero al primo anno non ne capivo l’importanza. Solo ora, all’ultimo anno, mi rendo conto che c’è qualcosa di sacro nella vendemmia. E questo è commovente».

Poi, quasi sorprendentemente, legge alcuni versi del poeta Olindo Guerrini, scoperti proprio ieri: «Finita la vendemmia, cadono le foglie; finita la gioventù, cade l’amore. Rimane il vino, ricordo dei grappoli; rimangono le opere, ricordo della vita; ma se i tralci rimettono le foglie a primavera, l’uomo di primavera ne ha una sola e non rimette mai più le prime illusioni e le speranze!». Come non meravigliarsi di questi ragazzi!