L’iniziativa, come ha spiegato il dirigente della CIA Domenico Petrolo si pone l’obiettivo di recuperare questa importante coltura che ha avuto largo impiego nelle famiglie contadine ed oggi, grazie ai suoi molteplici impieghi è molto ricercata e può rappresentare un’importante integrazione al reddito dell’impresa agricola e alle buone pratiche colturali ed ambientali.


Dopo i saluti del Sindaco Giuseppe Navarra che ha posto l’accento sullo stato di crisi del territorio e sulla necessità di incentivare la produzione di beni e servizi che possano risollevare l’economia del vibonese e quelli di Nicola Monteleone vice- Presidente della CIA Calabria Sud che ha dichiarato la disponibilità dell’associazione ad aiutare le aziende disponibili alla sperimentazione e a sostenere gli incentivi  agricoli alla produzione, sono seguite le relazioni dei rappresentanti di Assocanapa.


Antonino Chiaramonte presidente  di Filiera Corta Canapa di Crotone ha evidenziato l’opportunità di praticare questa coltura per la quale servono le stesse tecniche praticate per i cereali ed il fieno e quindi abbastanza note sul Poro e poi perché riduce notevolmente le infestanti che rappresentano un grave ostacolo alle colture prive di anticrittogamici e migliorano la consistenza del terreno migliorando le produzioni dei cereali e degli ortaggi che si avvicendano.


Rachele Invernizzi, imprenditrice e titolare di un impianto di lavorazione della canapa a Taranto ha illustratogli impieghi che spaziano dal tessile al largo impiego nella bio-edilizia per la coibentazione degli edifici favorendo il risparmio energetico e la salute perché riduce il forte tasso di umidità degli edifici costruiti negli ultimi cinquanta anni, alla produzione della carta e della plastica biodegradabile. Inoltre stanno avendo larga diffusione in campo alimentare sia le farine che l’olio prodotti dai semi per gli acclarati benefici alla salute.
Ne è seguito un nutrito dibattito dove sono state chiarite le norme legislative vigenti ed è stata data contezza dell’economicità degli impianti. Ci si è lasciati con l’impegno degli agricoltori a fare la sperimentazione  da parte di Assocanapa a seguirle nelle varie fasi e a ritirare il prodotto.