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Parziale confessione stamani in aula da parte dell'imputato Pino Patania che ha ammesso di aver assoldato nel marzo del 2012 i killer macedoni, Vasvi Beluli e Arben Ibrahimi, per compiere l'omicidio di Francesco Scrugli avvenuto a Vibo Marina. Agguato in cui rimasero feriti anche Rosario Battaglia di Piscopio e Raffaele Moscato di Vibo Marina, entrambi ritenuti esponenti di spicco del clan dei Piscopisani all'epoca in faida con i Patania di Stefanaconi.
Secondo Pino Patania, Francesco Scrugli sarebbe stato l'autore materiale dell'omicidio del padre, Fortunato Patania, compiuto nella Vallle del Mesima, nel distributore di benzina della famiglia Patania, nel settembre 2011. Omicidio per il quale si è già accusato quale autore materiale il pentito Raffaele Moscato che ha chiamato in causa anche i mandanti (fra cui Scrugli) ed un altro esecutore materiale del delitto diverso da Francesco Scrugli.
Pino Patania ha altresì chiamato in causa per tale omicidio Daniele Bono di Sant'Angelo di Gerocarne, attuale collaboratore di giustizia e compagno di Loredana Patania, la collaboratrice di giustizia cugina dei Patania. Fra i killer contattati, Pino Patania nel corso del suo esame dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia (presieduto dal giudice Lucia Monaco) ha fatto pure il nome anche di Mauro Uras, altro soggetto dell'ex Jugoslavia, già condannato in primo grado in Corte d'Assise a Catanzaro nel processo di primo grado.