«L’operazione Robin Hood rivela un quadro inquietante che, se confermato in giudizio,farebbe luce su un utilizzo criminale di fondi pubblici, al fine di costruire private ricchezze con l’aggravante chele risorse in questione erano destinate alle fasce sociali meno abbienti,come ben sottolineato dal dott. Gratteri,cui va il nostro ringraziamento e sostegno».

 

È quanto dichiarato dal capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Sebi Romeo, commentando l’operazione denominata “Robin Hood” che ha portato all’arresto di nove persone tra cui il consigliere regionale Nazzareno Salerno e l’ex presidente di “Calabria Etica”, Pasqualino Ruberto.

 

La ‘ndrangheta nella gestione dei fondi europei: nove arresti. Coinvolti anche Salerno e Ruberto

 

«Il coinvolgimento di burocrati e politici regionali,nonché di “Calabria Etica”, deve però stimolare una riflessione. È evidente che, nella nostra regione, importanti risorse, sino al recente passato, sono state utilizzate per alimentare clientele e comitati di affari. La Calabria è stata strozzata da un sistema caratterizzato dall’intreccio perverso fra ndrangheta, parte della burocrazia e parte della politica. Questo mix ha fatto sì che proliferassero decine di aziende e/o enti sub regionali, utili ad alimentare subdoli scopi di lucro personali e causando brusche frenate allo sviluppo dei nostri territori e alla necessaria azione di investimenti pubblici di interesse generale.

 

Operazione “Robin Hood” e la “questione” morale che la politica dovrà affrontare

 

Il presidente Mario Oliverio – continua il consigliere regionale - subito dopo il suo insediamento, ha commissariato e messo in liquidazione diverse aziende regionali, tra le quali “Calabria Etica”e “Calabria Verde”, in una visione strategica di riforma, risanamento e bonifica della nostra regione. Possiamo affermare, anche alla luce dei recenti scandali giudiziari che hanno investito, ad esempio, proprio “Calabria Verde” e “Calabria Etica”, che c'è una politica, rappresentata da Oliverio, capace di arrivare prima della sacrosanta e provvidenziale azione della magistratura e delle forze dell’ordine. Ovviamente, tale caparbia e complessa azione di cambiamento incontra le resistenze di quegli interessi diparte che negli ultimi decenni hanno operato in totale dissennatezza, saccheggiando le pubbliche risorse. Come da ultimo affermato durante la presentazione del rapporto sui due anni di governo regionale, il nostro obiettivo è e sarà quello di completare la riorganizzazione della burocrazia regionale, per liberare le pubbliche risorse al fine di poterle utilizzare con trasparenza nell’interesse dei calabresi onesti.

 

La riforma della Calabria, targata Mario Oliverio, continua, con ancora più determinazione,attraverso un'azione libera dalla ‘ndrangheta e dai comitati di affari. Il cambiamento in Calabria si può fare – conclude - bisogna crederci con la giusta dose di passione e dedizione».