Si tratta di Vittorio Tedeschi accusato di concorso in tentata estorsione aggravata dalle finalità mafiose per il quale il procuratore Gratteri ha chiesto la condanna a 5 anni e 4 mesi
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Revocata la licenza per l’esercizio dell’attività di orafo al gioielliere Vittorio Tedeschi, 79 anni, di Vibo Valentia. Il provvedimento, notificato da personale della Polizia amministrativa e sociale, porta la firma del questore di Vibo Valentia, Cristiano Tatarelli, ed è stato adottato nei confronti di Vittorio Tedeschi per il venir meno dei requisiti soggettivi necessari per la titolarità di una licenza di pubblica sicurezza. Vittorio Tedeschi risulta infatti coinvolto nel maxiprocesso Rinascita Scott e nei suoi confronti la Dda di Catanzaro, con il procuratore Nicola Gratteri, il 7 giugno scorso ha chiesto la condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione (più 5.500.00 euro di multa) per il reato di concorso in tentata estorsione aggravata dalle finalità mafiose.
Secondo l’accusa, infatti, tramite “l’avvicinamento di Vittorio Tedeschi”, definito “amico” del boss di Limbadi Luigi Mancuso, gli imputati Maurizio e Mario Artusa, Gianfranco Ferrante ed Emanuele La Malfa avrebbero tentato di convincere Vincenzo Brancia (parte lesa nel processo) a locare l’immobile di proprietà della nobildonna Anna De Riso Paparo, sito a Vibo Valentia su corso Vittorio Emanuele IIIn. 14, agli imprenditori Artusa che avevano intenzione di allestire proprio lì il loro negozio di abbigliamento.