Ripristinata la custodia cautelare a quegli imputati che sono stati colpiti nel novembre dello scorso anno da pene superiori ai 10 anni. Ecco chi sono
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Si riaprono le porte del carcere per alcuni dei condannati in primo grado nel novembre scorso al termine del processo con rito abbreviato nato dall’operazione antimafia denominata Rinascita Scott. In particolare è stata ripristinata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 11 dei condannati in primo grado a pene superiori ai 10 anni (per associazione mafiosa e altri reati) e per i quali è stata riconosciuta in sentenza la gravità dei reati per i quali sono stati condannati e, quindi, l’esistenza di esigenze cautelari.
Si tratta di soggetti che, dopo gli arresti del 19 dicembre 2019 (data del blitz di Rinascita Scott) erano ritornati liberi nel corso della fase cautelare. La nuova misura è stata chiesta dalla Dda di Catanzaro (guidata dal procuratore Nicola Gratteri), ed accolta dal gip distrettuale, per pericolo di fuga e rischio di reiterazione dei reati. Fra gli arrestati: Gregorio Giofrè, 59 anni, di San Gregorio d’Ippona, condannato a 13 anni e 4 mesi; Vincenzo Mantella, 36 anni, di Vibo Valentia, condannato a 12 anni; Filippo Orecchio, 27 anni, di Vibo Valentia, condannato a 13 anni e 4 mesi; Serafino Alessandria, 27 anni, di Zungri, condannato a 14 anni e 8 mesi; Michele Manco, 34 anni, di Vibo Valentia, condannato a 12 anni; Andrea Prestanicola, 36 anni, di Ionadi, condannato a 12 anni e 4 mesi; Giuseppe Scriva, 62 anni, di Vibo Valentia, condannato a 12 anni; Salvatore Morgese, 59 anni, di Vibo Valentia, condannato a 10 anni; Antonio Patania, 37 anni, di sant’Onofrio, condannato a 12 anni.
La misura è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo di Vibo e del Ros di Catanzaro. Fra i difensori gli avvocati: Francesco Sabatino, Walter Franzè, Diego Brancia, Sergio Rotundo, Gianni Puteri, Santo Cortese, Vincenzo Gennaro.