Si tratta degli ex consiglieri che hanno scelto di essere giudicati in abbreviato dalla Corte dei Conti. Stangata per Alfonso Dattolo che ha versato quasi 50mila euro
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Un ex presidente della giunta regionale e otto ex consiglieri regionali. Sono in nove che hanno restituito al Consiglio regionale complessivamente 102mila euro, tutti coinvolti in Rimborsopoli, lo scandalo sulle spese pazze per i presunti illeciti nella gestione dei fondi dei gruppi consiliari, e che hanno deciso di essere giudicati in abbreviato davanti alla Corte dei Conti.
Si tratta di Agazio Loiero, Antonio Scalzo, Carlo Guccione, Francesco Sulla, Agazio Loiero, Principe, Pietro Amato, Mario Maiolo, del gruppo Pd e difesi dall'avvocato Alfredo Gualtieri. E poi ancora Pasquale Maria Tripodi, Alfonso Dattolo, Vincenzo Ciconte.
Per l'ex governatore Loiero, come riporta l'edizione odierna de La Gazzetta del Sud, la richiesta risarcitoria ammontava a quasi 17mila euro, ha versato invece il 35% della pretesa risarcitora, ossia 4.680 euro. Principe 19.200 euro.
Una cifra più consistente è stata versata inceve da Alfonso Dattolo, 49.341 mila euro che anche in questo caso corrispondono al 35% della cifra contestata dalla Procura ossia quasi 141mila euro.
Pasquale Maria Tripodi ha inveve versato il 50% del totale, circa 10mila euro. Ciconte ha versato 5.654 euro e Amato 5.425. Scalzo ha rimborsao 3.126 euro e Guccione 4.158. Consistente cofra per Mario Maiolo che ha restituito al Consiglio 16.606 euro mentre Francesco Sulla 3.790 euro.
L'inchiesta
L’impianto accusatorio della Guardia di Finanza parte da un accertamento fiscale per sfociare nella scoperta di diversi “metodi” che sarebbero stati adottati dai consiglieri regionali per appropriarsi di soldi pubblici per fini che – ad avviso della Procura – sarebbero stati strettamente privati, privi di giustificazione contabile “o assistiti da documenti di spesa palesemente falsi”. Tra il 2010 e il 2012, i fondi destinati all’attività dei gruppi consiliari, ad avviso degli inquirenti, sono stati utilizzati per viaggi all’estero con voli per Montecarlo, Londra e New York, ma anche per comprare set di valigie o per le consumazioni al bar. E ci sono pure consiglieri regionali che, secondo le indagini della Procura, si sono fatti rimborsare anche un solo caffè.
Quindi il rimborso per l’acquisto di telefoni cellulari, per cene conviviali e la spesa di famiglia, gite alle terme, rimborsi di tablet, spese in albergo, rimborsi per l’acquisto di materiali di edilizia, per l’acquisto di gioielli, di fiori e benzina, oltre al rimborso per affitti, collaborazioni, consulenze, ristoranti, ricariche per il cellulare, l’acquisto di batterie, di ipad, di ventilatori e il pagamento del taxi. Una gestione “allegra” e disinvolta, secondo gli inquirenti, dei fondi pubblici per migliaia di euro.