"E' una vergogna: lo Stato mi ha abbandonato e mi punisce. Aspetto che la 'ndrangheta bussi alla mia porta, perché così sarà. La sua puntualità è indiscutibile, quando deve presentare il conto". È la denuncia di Pino Masciari, ex imprenditore e testimone di giustizia originario di Serra San Bruno, dopo che lo stato ha deciso di togliergli la scorta. Chiede chiarezza il gruppo “amici di Pino Masciari” e scrivono è "fondamentale fare chiarezza sull'atto di revoca delle misure di protezione a Pino Masciari, facendo nostre le inquietudini che tale gesto ha rappresentato per chi ha denunciato il sistema mafioso ma anche quello di esponenti corrotti delle Istituzioni, affidando la propria vita allo Stato”.

 

In particolare, gli amici di Pino Masciari evidenziano "l'anomalia di una notifica di tale gravità che giunge da parte del Comando Provinciale quando ad oggi le notifiche sono sempre state intestate dalla Prefettura che accoglieva le iniziative del Ministero dell'Interno e dell'Ucis, l'Ufficio centrale scorte, ovvero risulta che chi deve eseguire gli ordini dall'alto si arroga il diritto di prendere iniziative di tale portata. Come singoli cittadini - proseguono gli amici di Pino Masciari - restiamo interdetti della precarietà delle misure dedicate a Pino Masciari e alla sua famiglia rispetto all'assegnazione diciamo 'perpetua' e vitalizia ad esponenti un tempo istituzionali certamente di rilievo ma dei quali non si ravvede oggettivamente un reale rischio per la loro vita. Fermi e determinati resteremo accanto ai Masciari in attesa della risposta nel merito che riteniamo essere doverosa e di interesse generale".