Dovrà pronunciarsi al massimo in due giorni il Tribunale della Libertà di Catanzaro sulla misura cautelare applicata a Luciano Scalise, arrestato nell'ambito dell'operazione Reventinum con l'accusa di essere il mandante dell'omicidio del penalista lametino Francesco Pagliuso e di essere il promotore dell'omonima organizzazione criminale con base a Soveria Mannelli. Questa mattina si è svolta in videoconferenza l'esame dell'imputato ristretto nel carcere di Terni e difeso dagli avvocati Piero Chiodo e Antonio Larussa. I due legali hanno avanzato richiesta di revoca della misura cautelare contestando le accuse mosse dalla Procura che troverebbero fondamento nelle dichiarazioni rese da due collaboratori di giustizia, Rosario e Saverio Cappello. Secondo quanto sostenuto dal collegio difensivo le dichiarazioni sarebbero inutilizzabili perchè ottenute oltre i 180 giorni dall'inizio della collaborazione.

 

Luana Costa

 

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