L’assessora Lisa Sorrentino: «Accogliere senza alcuna remora. A Rende cercheremmo alloggi e collocazioni per i profughi».
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Il Comune di Rende parteciperà in maniera attiva al presidio in solidarietà delle donne afghane. Il sit-in si svolgerà in piazza Borromeo il prossimo 23 agosto alle ore 19. A farsi portavoce dell’amministrazione di Marcello Manna è l’assessora Lisa Sorrentino. «Le imprese militari degli Stati Uniti e della NATO si sono rivelate del tutto fallimentari – spiega -. E’ dunque doveroso che in questo momento tutte le istituzioni si attivino per favorire sin da subito accoglienza e asilo politico per le donne e gli uomini afghani che decideranno di lasciare il proprio Paese».
Tante le sigle che hanno aderito
Il presidio si terrà in diverse città italiane, Pisa, Perugia e Terni in primis. A Rende l’idea è stata promossa dal Centro di Women’s Studies “Milly Villa” dell’Università della Calabria. Hanno dato la loro adesione anche APS, ARCI Cosenza, CPO Ordine degli Avvocati – Cosenza, Nate a Sud, Emily Cosenza, Eos Arcigay Cosenza, Futura Calabria, MissiONlife Calabria, Controcorrente, WWW - What Women Want, Auser Rende, Associazione Ciranda Brasileira APS, Centro Antiviolenza” Roberta Lanzino”. «Molte di queste associazioni si battono per diritti delle donne, altre invece si muovono nel campo dei diritti civili e della parità di genere. Quando associazioni e istituzioni si muovono insieme - continua Lisa Sorrentino - il messaggio arriva più forte. Quello che intendiamo lanciare è di accogliere senza alcuna remora».
Filo diretto con Kabul
Il ritorno alle leggi della Sharia e all’oscurantismo più cupo ha spedito l’Afghanistan indietro nel tempo. Le richieste di aiuto e le urla di terrore provenienti da quell’angolo di mondo non possono restare inascoltate. «Ci coordiniamo con altre realtà sparse sul territorio nazionale - aggiunge ancora l’assessora -. La Casa delle donne di Pisa, ad esempio, ha un collegamento diretto con Kabul e le voci che giungono da lì sono terribili. Sebbene al momento i talebani abbiano annunciato di non voler imporre le proprie regole, le donne afgane sono ben consapevoli che la natura del fondamentalismo è sempre la medesima. I rischi sono probabilmente più alti che in passato, anche in considerazione del fatto che oggi più di ieri le donne hanno raggiunto una consapevolezza maggiore. Sono molte, difatti le attiviste che hanno compreso che l’unica strada per la liberazione da talebani, jihadisti e religiosi fondamentalisti sia quella della resistenza e della lotta per l’uguaglianza e ovviamente questo per i talebani di 20 anni fa così come per quelli di oggi non è ammissibile. Nella corsa verso la salvezza si vedono solo uomini, anche solo queste immagini dovrebbero destare preoccupazione».
«Rende pronta a ricercare alloggi e collocazioni»
Lisa Sorrentino ha le idee chiare per l’immediato futuro. «A margine del corridoio umanitario, Rende cercherebbe alloggi e collocazioni ai profughi. E’ la cosa più importante da fare in questo momento. Prenderemo inoltre una posizione netta sull’accoglienza di coloro che vantano lo status di rifugiato politico e che riusciranno a lasciare la nazione di appartenenza. Siano essi uomini o donne, anche se queste ultime nel loro paese rischiano di tornare a vivere da semplice merce di scambio. L’auspicio più grande - chiude - è che il nostro passo venga seguito da altri comuni e in Parlamento. Sappiamo già che l’Austria non accoglierà nessuno e la destra nazionale italiana è molto ambigua a riguardo. Il primo punto, per quanto ci riguarda, è lavorare per una politica di accoglienza sul territorio: non si può restare insensibili».