VIDEO | Stamane un sit in dei cittadinia piazza Italia davanti alla sede del Comune per chiedere interventi risolutivi dopo molteplici segnalazioni e reclami
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Chiedono lo stato di emergenza, invocando l’intervento della Protezione civile con l’autobotte, ma al momento ottengono soltanto altre promesse tra le quali quella di un appuntamento con il Sindaco, oggi impossibilitato ad incontrarli. Sono esasperati i residenti del quartiere di Vito Superiore, zona nord di Reggio Calabria, in protesta a piazza Italia, davanti a palazzo San Giorgio, sede del Comune di Reggio Calabria. Sono stanchi di non essere ascoltati mentre si apprestano a finire questo torrido e pandemico mese di luglio senz’acqua. Un’esasperazione e una sfiducia manifestate anche al consigliere di minoranza Giuseppe De Biasi che, con altri esponenti nel civico consesso del CentroDestra, si è fermato ad ascoltare. Stanchi di parole, invocano soluzioni immediate.
Un disservizio grave e prolungato
«La carenza perdura ormai da otto giorni e in alcune zone di Vito Superiore anche da quindici-diciotto giorni. Non possiamo andare avanti così. Neppure un’autobotte per tamponare un’emergenza è stata accordata. Attendiamo adesso che il sindaco Falcomatà ci contatti per fissare un appuntamento», ha spiegato un residente di Vito Superiore
Segnalazioni inutili
Uno dei nodi alla base della questione è rappresentato da una carenza idrica diffusa sul territorio e alle tante segnalazioni che arrivano. Ma questo non giustifica il prolungato disservizio. A nulla sono valsi, infatti, in queste settimane le telefonate e le pec per denunciare la situazione. Solo promesse e nessun intervento. Anche una petizione con quasi duecento firme è stata inviata in Prefettura all'attenzione del prefetto Mariani e del sindaco Giuseppe Falcomatà. Si attende una risposta.
«Individualmente abbiamo chiamato più volte per segnalare il disservizio e abbiamo contattato anche la Protezione civile a Catanzaro per investirla di quanto sta avvedendo a Reggio, ma senza un’ordinanza del Sindaco non è possibile alcun intervento», ha spiegato una residente.
Disservizi e disagi
«Mia madre vive sulla sedia a rotelle. Ogni giorno mia madre segnala all’Urp il disservizio chiedendo un’autobotte che non arriva mai. La segnalazione viene accolta ma non segue alcuna azione risolutiva. In questo frangente pandemico oltre che estivo, per altro, l’igiene è primaria. Io sono costretta a non avviare lavatrici, per raccogliere l’acqua per esigenze primarie, e a non bere l’acqua, nonostante il depuratore, poiché mancando a per giorni non posso essere sicura della sua salubrità», ha raccontato un’altra residente.
«Anche mia madre è disabile e un’altra signora nella stessa condizione vive al piano di sopra. Essendoci anche il problema di scarsa pressione dell’acqua, quando questa manca, per aiutarla le portiamo dei bidoni. Sono cose da terzo mondo. Che il Comune si attivi per portare l’acqua anche a noi, anche con autobotti private se necessario. Siamo davvero stanchi», ha sottolineato un’altra residente.
Riflessioni amare
«Io vengo da Belluno, in vacanza qui, ospite di mia sorella che abita a Vito Superiore. Mio figlio aveva invitato degli amici che a causa di questo problema non potremo più ospitare». «La città è bellissima per il mare e le persone ma mancano i servizi. Io vengo dal Veneto e da questo punto di vista, la differenza si sente».