Reggio, dissesto scongiurato per ora: due mesi di proroga

La Conferenza Stato-Città ha disposto il rinvio al 31 luglio dell’approvazione dei bilanci preventivi. Falcomatà: «Continueremo a monitorare la situazione affinché si possa arrivare in breve tempo ad una soluzione definitiva»

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24 aprile 2019
15:39
Giuseppe Falcomatà
Giuseppe Falcomatà

La Conferenza Stato-Città ha accolto le richieste dell'Anci e disposto il rinvio al 31 luglio dell'approvazione dei bilanci preventivi per gli enti in pre-dissesto, interessati dalla pronuncia della Corte costituzionale del 14 febbraio scorso. Nella stessa riunione sono state accolte le altre richieste di proroghe contabili per gli enti dell'Italia centrale colpiti dal terremoto del 2016, che possono essere adottate con solo decreto ministeriale. Nello specifico si tratta della proroga al 30 aprile per la certificazione del saldo finale di competenza, scadenza prevista al 30 marzo; della proroga al 31 maggio per la restituzione dei questionari; della proroga al 30 giugno per il rendiconto di gestione. Sempre su richiesta Anci, ribadito dal governo l'impegno a rinviare con apposita norma la contabilità economico patrimoniale per i Comuni sotto i 5mila abitanti, con l'impegno, assunto da parte del ministero dell'Interno, di dare indicazione ai prefetti di non intervenire nelle more dell'approvazione della norma.

 


«Accogliamo con positività questa ulteriore proroga sugli enti in pre-dissesto - ha commentato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà - segno che il governo sta lavorando ad una norma da inserire nel decreto che dovrà essere poi convertito in legge dai due rami del Parlamento. Da qui la proroga di due mesi che per quanto ci riguarda servirà ad evitare gli effetti nefasti della sentenza della Consulta e scongiurare una situazione di dissesto per centinaia di Comuni italiani. Continueremo a monitorare la situazione nei prossimi giorni - ha aggiunto il sindaco – affinchè si possa arrivare in breve tempo, ben prima della scadenza fissata, ad una soluzione definitiva di una vicenda che avrebbe pesanti conseguenze su decine di Comuni italiani e soprattutto sui loro cittadini incolpevoli». 

 

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