La vicenda si è consumata nell'area urbana cosentina. «Mia figlia si è chiusa nel silenzio ma non ha nulla di cui vergognarsi». Presentata una denuncia ai carabinieri
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Il tragitto del pullman finito sotto la lente dei carabinieri di Rende dove la denuncia è stata depositata, è lungo una manciata di chilometri, tra l’autostazione di Cosenza ed uno dei centri dell’area urbana.
L'aggressione verbale
A bordo del mezzo, nella serata del 20 febbraio scorso, si sarebbe consumata l’aggressione verbale ai danni di Francesca, il nome è di fantasia, una minore dichiaratamente gay, presa di mira da un manipolo di bulli proprio per la sua omosessualità.
La denuncia della madre
Frasi come stilettate, che hanno profondamente colpito la ragazza, una diciassettenne prossima alla maggiore età, rifugiatasi da quella sera nella sua camera da letto. È stata la madre della giovane a rendersi conto che qualcosa di grave doveva essere accaduto e non è stato semplice riuscire a tirarle fuori le parole di bocca.
Forse non è stata la prima volta
Il sospetto è che gli episodi si siano ripetuti anche in passato. Da qualche tempo la 17enne evitava di prendere l’autobus per tornare a casa chiedendo alla madre di andarla a prendere. La donna ha accettato di ricostruire l’accaduto in un’intervista a volto coperto per tutelare l’identità della figlia