Si è tenuta questa mattina l’udienza preliminare davanti al gup distrettuale di Reggio Calabria. In 8 hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Alla sbarra presunti vertici e affiliati della potente cosca aspromontana
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Ventiquattro rinvii a giudizio, 8 richieste di abbreviato e 5 proscioglimenti. È l’esito dell’udienza preliminare del processo nato dall’inchiesta Propaggine, operazione coordinata dalla Dda di Reggio Calabria contro la cosca Alvaro di Sinopoli. Tra coloro che affronteranno il processo c’è anche l’ex sindaco di Cosoleto, Antonino Gioffrè, accusato di scambio elettorale politico-mafioso e favoreggiamento aggravato.
L’udienza si è tenuta questa mattina davanti al gup distrettuale di Reggio Calabria. La prima udienza per i 24 imputati rinviati a giudizio è stata fissata il 28 giugno prossima al tribunale collegiale di Palmi. Per coloro che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, invece, il processo si terrà a Reggio Calabria davanti al giudice per l’udienza preliminare.
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Questi gli imputati rinviati a giudizio
Antonio Alvaro detto u massaru
Carmelo Alvaro detto bin Laden
Carmine Alvaro u cuvirtuni
Domenico Alvaro micu u merru
Giuseppe Alvaro detto Stelio
Nicola Alvaro u baccausu
Alfredo Ascrizzi
Ergian Ascrizzi
Vincenzo Casella
Franco Carmelitano
Domenico Carzo classe '41
Palermino Giuseppe Durante
Antonino Gioffrè
Domenico Licastro
Francesco Luppino
Antonino Penna
Carmela Penna
Carmine Penna
Giovanni Penna
Angelo Rechichi
Domenico Rechichi
Domenico Surace
Carmelo Versace
Maurizio Rustico
Gli imputati che hanno scelto l’abbreviato:
Domenico Alvaro classe '88
Francesco Alvaro detto Testazza
Ferdinando Ascrizzi
Giuseppe Modafferi
Raffaele Modafferi
Antonino Rechichi
Simone Restuccia
Antonino Versace detto u Brizzi
Sono stati prosciolti, invece, in udienza preliminare Salvatore Alessi (difeso dall’avvocato Maria Teresa Caccamo), Domenico Licastro (avvocato Davide Vigna), Francesco e Giuseppe Versace (avvocati Antonino Lupini, Gaetano Muscari e Carmelo Pirrone).
Salvatore Alessi era originariamente imputato di favoreggiamento aggravato dalla finalità di agevolazione della cosca Alvaro di Sinopoli. Domenico Licastro, Francesco e Giuseppe Versace erano accusati di associazione mafiosa, ai quali veniva contestata la partecipazione alla cosca Alvaro.
All’esito dell’udienza preliminare, pertanto, il gup rigettando la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dall’ufficio di Procura e recependo le argomentazioni difensive ha disposto il proscioglimento dei predetti.