L'esito della sentenza emessa dai giudici di secondo grado nell'ambito del procedimento che aveva portato allo scioglimento dell'ente per infiltrazioni mafiose
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Assolto l'ex commissario straordinario dell'Asp di Catanzaro e condanne di molto ridotte rispetto a quelle inflitte in primo grado. Questo, in sintesi, l'esito della sentenza emessa dalla Corte d'Appello nell'ambito del procedimento penale scaturito dall'inchiesta denominata Quinta Bolgia, che aveva portato allo scioglimento dell'azienda sanitaria provinciale per infiltrazioni mafiose.
L'inchiesta aveva ipotizzato la presenza di due differenti gruppi societari - operanti nel settore delle onoranze funebri e dei servizi sanitari - all'interno dell'ospedale di Lamezia Terme. Entrambi finalizzati all'accaparramento con modalità mafiose della totalità del mercato. Le due società avrebbero formato - secondo l'ipotesi della Procura - una sorta di cartello duopolistico tendente all'esclusione dal mercato delle altre ditte operanti nel settore. Assolto dal reato di abuso d'ufficio l'ex commissario dell'Asp Catanzarese, Giuseppe Perri, in primo grado condannato a 8 mesi di reclusione.
Si tratta del filone degli imputati che avevano scelto di essere giudicati con il rito abbreviato.
- Diego Putrino (cl 82) - 1 anno e 6 mesi con sospensione condizionale della pena, (9 anni e 6 mesi in primo grado);
- Diego Putrino (cl. 67) - 1 anno e 6 mesi con sospensione condizionale della pena, (9 anni e 6 mesi in primo grado);
- Pietro Putrino - 2 anni e 8 mesi (11 anni in primo grado);
- Silvio Rocca - reato estinto per morte dell'imputato (10 anni e 6 mesi in primo grado);
- Ugo Bernardo Rocca - 1 anno e 6 mesi con sospensione condizionale della pena, (9 anni e 2 mesi in primo grado);
- Vincenzo Torcasio - assolto (9 anni e 4 mesi in primo grado);
- Giuseppe Perri - assolto;
- Franco Antonio Di Spena - 2 anni, 5 mesi, 10 giorni (2 anni e 8 mesi in primo grado).
Pietro e Diego Putrino sono stati assolti dal reato di partecipazione ad associazione mafiosa e con il medesimo provvedimento è stata disposta la revoca della confisca delle società Putrino Service e Croce Rosa Putrino.
La Corte ha poi rideterminato la pena pecuniaria inflitta alle società coinvolte nell'inchiesta: Croce Rosa Putrino, La Pietà Putrino, Rocca Servizi pari a 51.600 euro, 200 quote per ciascuna. Ha applicato la sanzione interdittiva della sospensione delle licenze per l'esercizio delle attività di onoranze funebri e di autoambulanze e servizi di assistenza domiciliare per 6 mesi e il divieto di pubblicizzare beni o servizi per 1 anno. Revocate le ulteriori sanzioni interdittive in precedenza applicate.
È stato infine ridotto il risarcimento del danno a carico di Franco Antonio Di Spena, Diego Putrino (cl.83), Diego Putrino (cl.67) e Ugo Bernardo Ricca quantificato in 8mila euro in favore dell'Asp di Catanzaro, 6mila euro in favore della Regione Calabria e del Comune di Lamezia Terme e 4mila per associazione antiracket di Lamezia Terme.
Il collegio difensivo è stato rappresentato dagli avvocati Francesco Gambardella, Massimiliano Carnovale, Antonio Larussa, Renzo Andricciola, Salvatore Staiano, Michele Cerminara.