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L'ex senatore Antonio Caridi è stato scarcerato. La notizia rimbalza direttamente da Roma. Caridi era detenuto dal 2016, quando, a seguito dell'ordinanza di custodia cautelare emessa nell'inchiesta Mammasantissima, Caridi è stato ritenuto dalla DDA reggina come parte di quella componente riservata della 'ndrangheta che ne ha deciso la direzione strategico-criminale. Con già due annullamenti con rinvio, da parte della Cassazione, ora per lui si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia dove era richiuso. Per l'ex senatore, si apre ora una fase nuova dove potrà affrontare da uomo libero il processo Gotha che lo vede imputato a Reggio Calabria.
«Caridi non sarebbe dovuto neppure finire in cella, perché quella contestazione, oggi ce lo dice anche una sentenza del Riesame, non doveva essere mossa». Commenta così l'avvocato Carlo Morace, difensore di Antonio Caridi, la notizia dell'annullamento della misura cautelare nei confronti dell'ex senatore. Recependo in pieno quelle che sono state le indicazioni della Suprema Corte, il Riesame ha di fatto statuito che non vi è prova, allo stato, della partecipazione di Caridi all'associazione mafiosa al cui vertice, secondo la Dda, si pongono Paolo Romeo e Giorgio De Stefano.
Nei confronti di Caridi (ma per questo bisognerà attendere le motivazioni che saranno depositate nelle prossime settimane) si prefigura una riqualificazione del reato a lui contestato in un periodo temporale passato. In buona sostanza, dunque, stando a quanto deciso dai giudici del Riesame, non vi erano gli elementi per contestare a Caridi i reati così come fatto dalla Procura reggina, ma ancor di più, non vi erano esigenze cautelari.