Il gip del Tribunale di Lamezia Terme chiude definitivamente il caso reiterando le argomentazioni del Riesame
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Il gip del Tribunale di Lamezia Terme ha definitivamente archiviato la posizione del primo cittadino di Cortale, Francesco Scalfaro, in accoglimento delle argomentazioni degli avvocati Leopoldo Marchese e Guido Contestabile. Il sindaco nell’estate scorsa era finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Via col vento” della Dda di Reggio Calabria. Un procedimento poi trasferito per competenza territoriale a Catanzaro dove il Tribunale del Riesame aveva da subito annullato l’ordinanza di custodia cautelare negando l’esistenza di qualunque indizio di colpevolezza dell’indagato la cui vita personale e professionale era stata sconvolta.
L’ipotesi accusatoria vedeva il sindaco Francesco Scalfaro in un’indagine avente ad oggetto la realizzazione del Parco eolico di Amaroni, in provincia di Catanzaro. A Scalfaro veniva in particolare imputata una condotta corruttiva volta ad ottenere l’assunzione di un operaio da parte di una ditta impegnata nella realizzazione dello stesso Parco eolico, in cambio di una “collaborazione” ed agevolazione dell’amministrazione comunale per l’esecuzione dell’opera. Dalle motivazioni del Tribunale del Riesame di Catanzaro e dal provvedimento odierno di archiviazione del gip lametino emerge invece che non vi era nessuna risultanza investigativa dimostrativa di specifiche condotte, attive od omissive, di imposizione a carico di Scalfaro e , quindi, non vi era in atti alcun benché minimo indizio di colpevolezza che potesse giustificare una qualsiasi misura cautelare per il sindaco di Cortale.
«Con il provvedimento di archiviazione si pone così fine ad una vicenda che ha sconvolto ingiustamente la vita personale e familiare di un uomo integerrimo come il dott. Scalfaro – spiegano gli avvocati Marchese e Contestabile - che si è sempre distinto, come uomo, come professionista e come sindaco, per il suo rigore, la sua onestà e per il rispetto delle leggi». I legali Marchese e Contestabile sono riusciti a dimostrare che da quando Scalfaro ha rivestito la carica di sindaco di Cortale è stato vessato dalla criminalità ed è stato vittima di numerosissimi atti di intimidazione, l’ultimo dei quali di pochi mesi fa, sempre regolarmente denunciati. «Intimidazioni subite proprio per il suo rigore e la sua intransigenza e che, ad oggi, non sono ancora finite, colpendo – sottolineano i due legali – le persone oneste e forti che lo hanno sempre affiancato e che lo affiancano nella gestione della cosa pubblica, come da ultimo mercoledì scorso l’avvocato Simona Papaleo, consigliera comunale con delega alla Cultura e allo Spettacolo».
Già subito dopo l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare da parte del Tribunale del Riesame di Catanzaro - e precisamente in data 6 agosto 2018 - il prefetto di Catanzaro, Ferrandino, aveva revocato la sospensione dalla carica di sindaco, rimettendo Scalfaro nelle sue piene funzioni. Ora, quindi, l’archiviazione definitiva del procedimento.
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