I volontari del coordinamento sbarchi hanno pregato ieri sera davanti all’obitorio del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria dove riposa il corpicino del bambino di 4 anni che durante la traversata in mare ha perso la vita al largo di Lampedusa. «Siamo un’unica famiglia umana, siamo tutti migranti, viaggiatori di speranza verso di Te, che sei la nostra vera casa, là dove ogni lacrima sarà tersa, dove saremo nella pace, al sicuro nel tuo abbraccio». Così hanno recitato i membri del gruppo che hanno anche acceso una candela come simbolo di speranza. Il piccolo viaggiava con la madre dall’Africa subsahariana. Una donna che in queste ore sta conoscendo un dolore inimmaginabile. Dopo essere scesa dalla nave Dattilo, è stata sentita a lungo dal magistrato. Ora si trova in una casa di accoglienza.

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