VIDEO | La scatola nera della portacontainer rivelerà l'origine dell'impatto. Intanto Msc tace
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Un giorno e una notte, 24 ore in tutto, con il fiato sospeso – per la portacontainer finita sulla scogliera artificiale all’imbocco del porto di Gioia Tauro – ma stamattina la Msc Elaine è stata disincagliata.
Per ridurre i danni del primo incidente del genere in 27 anni di operatività dello scalo, il maltempo della notte - e il mare agitato - sono stati alleati risolutivi per sollevare la nave , in uno con la paziente destrezza del personale dei 4 rimorchiatori impiegati, che ha riportato il gigante nel terminal.
Proprio lo sgombero dell’imboccatura del canale, ha determinato l'ormai prossimo ritorno alla piena operatività del primo terminal container italiano, che ha subito il dirottamento verso altri scali di ameno 5 navi, ma soprattutto il fermo dei container lungo la banchina, che, secondo le previsioni, nel pomeriggio riprenderanno la via del mare.
Escluso per ora l’errore umano all’origine della collisione, sarà la scatola nera della nave battente bandiera panamense a sciogliere il sospetto che gli addetti hai lavori hanno, ovvero che – visto il mare liscio e l’esperienza dei piloti esperti che salgono a bordo per condurre le portacontainer in quel tratto – possa essere un’avaria al timone la causa dello scontro.
È dunque questo il tempo dell’individuazione delle responsabilità per il profilo legale della vicenda, sebbene in parte sarà solo una partita di giro – visto che dalle navi ai rimorchiatori, Msc qui controlla tutto – anche se l’opportuna ordinanza della capitaneria di porto ha costretto alla sosta anche due navi rorò del terminalista Automar, che certamente esigerà spiegazioni che fin qui – la prima compagnia mondiale dei container – non ha dato.
Neanche un rigo di comunicato Msc ha prodotto dopo il danno d’immagine e di interessi nel porto calabrese.