Hanno ancora una volta un ruolo cruciale le donne nell’inchieste Crisalide 3, coordinata dalla Dda di Catanzaro ed eseguita dal nucleo investigativo del comando provinciale di Catanzaro, guidato dal colonello Antonio Montanaro e dal nucleo investigativo del Gruppo Carabinieri di Lamezia e Catanzaro. Tra le 28 persone finite in carcere con accuse a vario titolo di estorsione, associazione mafiosa e spaccio di stupefacenti c’è anche Francesca Falvo, compagna di Ottorino Ranieri, al momento detenuto e considerato uno dei vertici della cosca Cerra-Torcasio –Gualtieri.

 


Spettava a lei, secondo la Procura, eseguire gli ordini impartiti dal compagno da dietro le sbarre e tenere le fila del sistema messo su da Ranieri. Nelle carte dell’inchiesta la donna viene definita «l'anello di congiunzione tra gli associati detenuti e quelli ancora in libertà». Nella casa circondariale di Rossano, durante i colloqui con il fidanzato, intercettati, questa avrebbe ricevuto le “imbasciate estorsive” di cui si sarebbe fatta portavoce forte del ruolo riconosciutole di compagna di Ranieri. C’erano poi i “pizzini”, messaggi occultati nei borsoni con la biancheria da lavare e che la stessa consegnava ai commercianti da vessare. Le richieste erano spesso legate proprio al sostentamento in carcere di Ranieri.

 

E a farne le spese sarebbe stato più volte Giuseppe Barbera, titolare del negozio d’abbigliamento “Il Principe”. A lui venivano chiesti pantaloni, pantaloncini, scarpe, raccomandandosi che la taglia fosse giusta. Altre volte, invece, le estorsioni erano in denaro. In un caso Barbera si sarebbe rifiutato irritando di non poco Ranieri che avrebbe, quindi, indicato testualmente alla Falvo come rivolgersi al commerciante quando sarebbe tornata a riformulare l’estorsione: «Tu digli “Ha detto Ottorino che devi potere perché i fratelli sono fratelli”. Gli dici “se poi eravamo fratelli per...”, tu gli devi dire solo queste parole "Ha detto Ottorino che devi potere ... perché ci sei solo tu ... se poi siete fratelli solo per scherzare…" gli dici "Allora lui si regola di conseguenza. Lui non ti reputa un fratello solo per bere e per scherzare"».

 

E ancora: «Ora che esci diglielo a Pino, poi prendimi un po' di roba da vestire estiva, pantaloni leggeri, una giacca di cotone. Vai da lui e mi prendi i pantaloni. Capito quello che ti ho detto? Ha detto che i fratelli non si vedono solo a bere e a divertimento». Francesca Falvo, riportano le carte dell’inchiesta, su mandato del fidanzato detenuto, avrebbe anche costretto il dipendente del distributore Esso di Pianopoli Vincenzo Mascaro a farsi consegnare a titolo estorsivo, una somma di denaro pari a 3000 euro, (suddivisa in due trance da 1500 euro cadauna) a fronte di una iniziale richiesta di 3.500 euro avanzata personalmente dalla donna tramite un "pizzino" manoscritto in carcere da Ottorino Ranieri.

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