È tuttora in carcere, malgrado il Tribunale del riesame di Reggio Calabria gli abbia concesso gli arresti domiciliari, l'avvocato ed ex senatore Giancarlo Pittelli, coinvolto, con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, nell'inchiesta "Mala pigna" sulla cosca Piromalli della 'ndrangheta condotta dalla Dda reggina.

Resta irrisolto, infatti, il cavillo procedurale legato al mantenimento per Pittelli del braccialetto elettronico la cui applicazione era stata disposta dal Tribunale di Vibo Valentia quando all'ex parlamentare furono concessi gli arresti domiciliari anche nell'ambito del procedimento "Rinascita Scott", scaturito da un'inchiesta della Dda di Catanzaro, in cui il penalista é accusato sempre di concorso esterno in associazione mafiosa. La questione potrebbe essere risolta in giornata, ma non é neppure escluso che, data la complessità della situazione, Pittelli sia costretto a trascorrere ancora in carcere il fine settimana, malgrado il beneficio ottenuto.

La nota degli avvocati

«Questa situazione non può durare ancora. Il nostro assistito rischia di restare in carcere per tutto il fine settimana nonostante gli siano stati concessi i domiciliari. Abbiamo interessato della questione anche le Camere penali di Catanzaro e Reggio Calabria, che dovranno prendere una posizione su questa vicenda». Lo affermano, in una nota, gli avvocati Salvatore Staiano e Guido Contestabile, difensori dell'ex senatore Giancarlo Pittelli.

«C'è una questione fondamentale - aggiungono - che va chiarita. La mancata scarcerazione di Pittelli non rappresenta un atto di insubordinazione da parte del carcere. I responsabili della casa di reclusione si stanno ponendo un problema reale e concreto che qualcuno avrebbe dovuto risolvere già ieri. La questione va chiarita da chi ha il potere di farlo, che non è certamente la direzione della struttura carceraria. Noi non stiamo aggredendo il carcere che, non facendo parte della giurisdizione, non si può assumere la responsabilità di fare uscire Pittelli senza il braccialetto elettronico in assenza di uno specifico provvedimento da parte dell'autorità giudiziaria competente».