Il documento a firma di Antonio Saraco imputato in un processo è saltato fuori durante le perquisizioni. I pm di Salerno ne hanno chiesto conto al magistrato tratto in arresto e ieri scarcerato che non ha smentito
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È saltato fuori durante i sequestri e nel corso dell'interrogatorio i pm di Salerno ne chiedono conto al presidente di sezione della Corte d'Appello di Catanzaro, Marco Petrini. Ieri scarcerato e indagato per corruzione in atti giudiziari nell'ambito dell'inchiesta Genesi.
Si tratta di un assegno del valore di 100mila euro a firma Antonio Saraco, imputato nel processo Itaca Free Boat il cui esito proprio il magistrato avrebbe dovuto ammorbidire a suon di mazzette.
Era stato il figlio avvocato, Francesco Saraco, a consegnare l'assegno nelle mani di Emilio Santoro affinchè facesse da intermediario con il giudice garantendo l'assoluzione del padre nel processo di secondo grado.
«Io accettai la promessa - confessa oggi il magistrato - e glielo dissi, anche se, nella mia testa, avevo delle riserve sul fatto che qualora anche avessi ottenuto l'assoluzione di Saraco avrei ottenuto la somma di denaro indicata nell'assegno».
«A richiesta - prosegue Petrini - preciso che corrisponde a verità che io dissi a Emilio Santoro di trattenere e custodire l'assegno in garanzia anche perchè ritenevo molto pericoloso per me custodire questo documento compromettente perchè si trattava di un assegno di 100mila euro a firma dell'imputato».
Il giudice conferma e riconosce senza ombra di dubbio l'assegno che Emilio Santoro mostrò nell'androne del suo palazzo di Lamezia Terme prima dell'udienza Itaca Free Boat.