Per il Pontefice la soluzione sono i corridoi umanitari: «Essi attraversano i confini e, ancor più, i muri di indifferenza su cui spesso si infrange la speranza di tantissime persone»
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Il Papa, nel discorso consegnato ai rifugiati arrivati in Italia con i corridoi umanitari, fa riferimento della tragedia di Cutro: «Quel naufragio non doveva avvenire, e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta».
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La risposta sono dunque i corridoi umanitari. «I corridoi gettano dei ponti che tanti bambini, donne, uomini, anziani, provenienti da situazioni molto precarie e da gravi pericoli, hanno infine percorso in sicurezza, legalità e dignità fino ai Paesi di accoglienza. Essi attraversano i confini e, ancor più, i muri di indifferenza su cui spesso - scrive Papa Francesco - si infrange la speranza di tantissime persone».