Candidata ad essere uno dei tre “hub” calabresi abilitati ad ospitare il servizio di elisoccorso notturno, la città di Paola potrebbe vedersi esclusa per ragioni legate all’esistenza stessa dell’elisuperficie, cancellata dal progetto con cui Rfi intende gestire il rapporto tra la costa e l’entroterra, servito dall’alta velocità ferroviaria.

Il raddoppio del tunnel Santomarco, strategico per la realizzazione dell’infrastruttura, prevede l’allestimento di un cantiere che, di fatto, poggerà sull’area da cui personale ed elicotteri di soccorso dovrebbero spiccare il volo in caso di necessità. Una pregiudiziale insuperabile per avere il definitivo “ok” da parte degli ispettori dell’Asl e della Regione Calabria.

Questo il rischio paventato da Dino Posa, referente del club aeronautico “Polo San Francesco di Paola”, intervenuto anch’egli nel corso dell’ultimo consiglio comunale aperto, tenutosi il 17 agosto scorso nella città del Santo, sul tema del progetto targato Italferr ed Rfi.

«Noi vogliamo che questo servizio venga attivato a Paola – ha detto a nome del concessionario dell’area -  perché c’è l’ospedale e dobbiamo garantire, alla salute pubblica, di avere dei servizi molto veloci. Vogliamo crearlo qui perché ci sono delle entità istituzionali di grande rilievo, quindi è opportuno che diventi il nostro fulcro operativo. Soprattutto perché questo territorio ha bisogno di qualcosa di diverso, che non è presente da Salerno a Reggio Calabria, per offrire un servizio utile sotto vari profili, compreso quello dell’occupazione. Abbiamo previsto già 10 assunzioni e dopo il nullaosta che attendiamo dalla Questura di Cosenza, preliminare all’autorizzazione dell’Enac per poter gestire l’elisuperficie, intendiamo impiantare l’attività, che svilupperà un indotto utile all’intera comunità. Tutto questo discorso – ha concluso Dino Tosa – potrebbe essere vanificato dalla realizzazione del progetto ferroviario».

La storia dell’elisuperficie paolana è piuttosto recente, risalente a marzo di quest’anno, quando la giunta guidata dall’ex sindaco Roberto Perrotta, ne ha deliberato la conversione dall’ex area mercatale di contrada Pantani, da anni in disuso e per un certo periodo utilizzata anche come deposito di stoccaggio rifiuti. Proprio le condizioni in cui versava il sito, sul quale insistevano anche sedimenti di natura privata, avevano indotto la precedente amministrazione ad effettuare una bonifica, con una spesa di poco superiore ai 10mila euro (a carico della collettività).

Il tutto, però, avendo sullo sfondo la comunicazione fatta da Rfi a gennaio (quindi due mesi prima della delibera sull’elisuperficie), quando in comune sono giunti gli elaborati prospettanti l’uso di quegli stessi terreni per la realizzazione del doppio traforo da affiancare al tunnel Santomarco.

Ciononostante l’area è stata servita anche con nuovi collegamenti stradali, realizzati in virtù della vicinanza con l’ospedale “San Francesco”, anche questi destinati – qualora si procedesse nel verso progettuale di Rfi – a non ricoprire più l’utilità per cui sono stati realizzati d’urgenza.

Per questa e per altre ragioni, l’intera assise paolana ha deliberato nel verso di un’opposizione intransigente alle “pretese” di Rfi, perché l’eventualità del depotenziamento sotto ogni profilo, è un’ombra che su Paola sembra allungarsi sempre più minacciosa.