VIDEO | Il caso venuto alla luce a seguito del tentativo di suicidio di una delle giovani coinvolte. Gli atti sessuali si svolgevano dietro corrispettivo di soldi o regali di modesta entità
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È accusato di prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico ai danni di due sorelle minori, un uomo di 73 anni arrestato assieme ad una coetanea, nonna delle vittime, che al corrente degli abusi, si sarebbe resa responsabile di tentata estorsione.
Il tentato suicidio
I due anziani sono finiti ai domiciliari a seguito di un provvedimento emesso dal Gip di Catanzaro su richiesta della Procura del capoluogo regionale ed eseguito dagli agenti del Commissariato di Paola. L'indagine della Polizia di Stato, diretta dal sostituto procuratore di Catanzaro Saverio Sapia, con il coordinamento del Procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e del Procuratore Capo Nicola Gratteri, è scattata nel settembre del settembre 2020, in seguito al tentativo di suicidio di una delle minori coinvolte avvenuto nei pressi della Stazione ferroviaria di Paola.
Rapporti sessuali dietro pagamento
La ragazza, secondo quanto emerso, avrebbe tentato di togliersi la vita esasperata dalle voci sul suo conto messe in giro da alcune sue coetanee e riguardanti presunti rapporti sessuali con anziani. Dopo un primo interessamento dei servizi sociali è partita l'indagine da cui è emerso che il 73enne avrebbe compiuto atti sessuali a pagamento con la ragazza e, allorquando quest'ultima, diventata maggiorenne, si è trasferita altrove anche con la sorella più piccola, minore anche lei. Grazie a intercettazioni telefoniche, pedinamenti e perquisizioni si sono raccolti riscontri sulle modalità degli incontri e degli atti sessuali con le due ragazze, che si svolgevano dietro il corrispettivo di soldi o di regalie varie di modesta entità.
La tentata estorsione
L'anziano ha indotto le vittime a realizzare alcuni scatti intimi, per poi farseli inviare sul suo cellulare oltre a chiedere alla madre delle minori di poter avere fotografie che ritraessero anche una terza figlia, di soli 5 anni. È poi emerso che la nonna convivente delle ragazzine, venuta al corrente dei fatti, avrebbe non solo permesso la continuazione delle frequentazioni ma anche pensato di realizzare un vero e proprio tentativo di estorsione ai danni dell'uomo. Avrebbe chiesto soldi per fare finta di nulla e non aggravare la sua posizioni e poi, di fronte alla reazione dell'anziano, lo avrebbe minacciato.