Ed ecco che scoppia il caos e a farne le spese è una infermiera  dell’accettazione che al termine del suo turno di lavoro è stata aggredita dai familiari di alcuni pazienti. Il clima è diventato talmente infuocato che la forze dell’ordine hanno dovuto scortare la donna fino a  casa.
Due i codici rossi che avrebbero mandato in tilt la macchina del Pronto Soccorso, costringendo così gli altri casi a lunghe ed estenuanti attese,  aggravate dai malori in corso. Per riportare la calma è dovuto intervenire il personale addetto alla vigilanza.


Un caso quasi paradossale che si inserisce nel disegno machiavellico nelle cui spire è finita la struttura ospedaliera Giovanni Paolo II di Lamezia. Personale medico ed infermieristico ridotto all’osso, reparti cancellati, altri accorpati. Come nel caso di Pediatria e Neonatologia che a settembre diventeranno un unico reparto. Questo nonostante siano dislocati in piani diversi dell’immobile e nonostante richiedano professionalità e formazione decisamente diverse. Anche Microbiologia diventerà tutt’uno con il  Laboratorio di Analisi, mentre la Terapia Intensiva Neonatale è stata già chiusa. Il tutto nell’ottica del risparmio e del nuovo disegno della sanità a firma del commissario Scura. A farne le spese, come sempre, gli ammalati.