La situazione si aggraverà nei prossimi mesi, quando molti operatori andranno in pensione con "quota 100"
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Mentre fuori i politici del Tirreno cosentino litigano sulla sanità facendo minuziosi calcoli elettorali, nell'ospedale di Cetraro la situazione è precipitata. Dopo mesi di lamentele e segnalazioni inascoltate, a seguito di una riunione con i sindacati i dipendenti hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente. A monte della protesta c'è il problema della grave carenza di personale che, nonostante le promesse e le buone intenzioni, continua ad affliggere tutti gli ospedali calabresi, soprattutto in vista dell'imminente stagione estiva. Durante l'incontro, sono stati richiesti gli interventi del commissario ad acta Saverio Cotticelli e dei vertici dell'Asp di Cosenza. Se non si prenderanno i dovuti provvedimenti nel più breve tempo possibile, hanno fatto sapere le organizzazioni sindacali, si metteranno in campo altre forme di protesta.
Turni massacranti
All'ospedale Iannelli la situazione è diventata insostenibile. Mancano medici, infermieri e tecnici e la situazione peggiorerà nei prossimi mesi, quando molti di loro raggiungeranno "quota 100" e andranno in pensione. Le circostanze inducono quindi a turni massacranti, le ore di riposo sono ridotte al minimo e a lungo andare si stanno verificando enormi disagi. Tra le richieste del personale sanitario non c'è solo lo sblocco del turnover, c'è anche l'adeguamento dei contratti part-time. Non solo, ieri si è discusso dello smantellamento del presidio e dei suoi reparti che nessuno sembra poter fermare. Il quadro generale è aggravato forse dalla mancata nomina del direttore dello Spoke, altra piaga a cui nessuno ha posto rimedio.