Per il Tdl non ci sono i presupposti per l'applicazione della misura cautelare e accogliendo la richiesta della difesa dichiara incompetente l'ufficio gip distrettuale
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Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Michele Larobina, 65 anni, di Arena, funzionario della Prefettura di Vibo Valentia coinvolto nell’operazione Olimpo. In particolare, il Riesame ha ritenuto insussistente il presupposto applicativo dell’ordinanza, in uno con le esigenze di cautela.
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I giudici del Riesame hanno altresì dichiarato, come sollecitato dalla difesa, l’incompetenza dell’ufficio distrettuale del gip di Catanzaro, restituendo così gli atti alla Dda di Catanzaro per la successiva trasmissione alla Procura di Vibo Valentia, essendo competente il gip del Tribunale di Vibo Valentia e non quello distrettuale. Tutto ciò in ragione dell’assenza di contestazioni dirette o indirette, aggravate dalla metodologia mafiosa, tali da consentire la competenza funzionale della Procura Distrettuale antimafia di Catanzaro.
Il funzionario Michele Larobina è difeso dagli avvocati Maria Teresa Larobina e Diego Brancia del Foro di Vibo Valentia. Unitamente a Rocco Gramuglia, 54 anni, di Barritteri (frazione di Seminara) – segretario del prefetto di Vibo – Michele Larobina è accusato del reato di rivelazione di segreti d’ufficio (in relazione all’istruttoria di un’informativa interdittiva antimafia) in favore dell’imprenditore Costantino Trimboli (indagato a piede libero).